Ronnie Wood: il grande chitarrista degli Stones e dei Faces si racconta

LONDON, ENGLAND - JUNE 19: Ronnie Wood and Keith Richards of The Rolling Stones perform live on stage at Twickenham Stadium during the 'No Filter' tour, on June 19, 2018 in London, England. (Photo by Jim Dyson/Getty Images)

Ronnie Wood racconta i suoi anni da drogato e alcolista e nel documentario sulla sua vita “Somebody Up There Likes Me” racconta di quando Damien Hirst lo portò in una clinica di riabilitazione dopo che la star del biliardo Ronnie O Sullivan aveva detto all’artista di essere preoccupato per lui.

Parlando della telefonata di O´Sullivan, Hirst ha rivelato: «Mi ha detto: “Ronnie è nel caos e deve andare in riabilitazione”. L’ho preso con suo figlio Jesse e ovviamente stava bevendo. Siamo usciti e siamo andati in un pub lungo la strada».

E Wood racconta: «Lui mi ha portato in rehab, mi ha incoraggiato a lottare e ad andare avanti come pittore.

Ronnie stava toccando il fondo in quel periodo e le persone se ne rendevano conto. Anche Hirst che ha ammesso che aver sniffato dosi gigantesche di cocaina lo aveva trasformato in un “fottuto relitto” e persino O’Sullivan che ha confessato di aver passato serate a bere e a drogarsi fino alle sette del mattino.

Ma Ronnie, come racconta lui stesso, era fuori controllo. Andava sempre in giro con una pipetta per fumare cocaina e non riusciva a separarsene: «Non ne avevo il controllo. Dominava tutto. Mi alzavo con quella pipa, è spaventoso.

Faresti qualsiasi cosa e capisco perché la gente è morta. Mi piacevo molto, la portavo con me ovunque. Ho pensato che fosse la cosa migliore da fare». 

Ha anche raccontato di aver visto molti amici morire e di aver vissuto in maniera distruttiva: «Ho visto tante persone esagerare. Alcuni di loro non ce l’hanno fatta.

È stata una cosa davvero orribile e da ciò impari una lezione». La vita di eccessi di Ronnie si è conclusa nove anni fa: da allora è sobrio e lavora ogni giorno per rimanere  non drogarsi.  Mick Jagger nel documentario rivela: «Abbiamo superato tutti la fase delle esagerazioni.

Ronnie voleva davvero essere sobrio, ma è stato molto difficile perché non lo è mai stato.  Se sono stato di aiuto sono contento». Il batterista Charlie Watts ha dichiarato: «Mick non si è mai arreso con lui».

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