Via le mascherine al chiuso da aprile. Da marzo gli stadi ritornano al 100%

mascherine

A piccoli passi verso la normalità, dalle mascherine, alle discoteche, fino agli stadi. Febbraio è il mese delle riaperture. I dati dei contagi e delle ospedalizzazioni, con la variante Omicron che sta rendendo endemico il virus, e soprattutto l’alta percentuale di popolazione vaccinata, autorizzano l’ottimismo anche dei virologi solitamente più cauti. Il governo ha già comunicato il calendario delle riaperture, fino al 31 marzo, quando finisce lo stato di emergenza, che non dovrebbe essere prorogato.

Domani è l’ultimo giorno in cui sarà necessario indossare le mascherine all’aperto. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che dall’11 febbraio fino al 31 marzo le rende obbligatorie solo al chiuso in tutta Italia, non solo nelle zone bianche.

Bisognerà però sempre averle con sé, pronte ad essere indossate in situazioni di assembramento. Anche in zona rossa sarà possibile restare senza protezioni sul viso all’esterno. «È un segnale di fiducia per il Paese», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa su Rai 1.

Raccomandate se non è possibile mantenere le distanze

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) continua a raccomandare l’uso delle mascherine all’aperto in tutti i casi in cui non è possibile mantenere le distanze. Soprattutto con la prevalenza della variante Omicron, molto più contagiosa e – secondo recenti dati sperimentali – «più stabile sulle superfici plastiche e sulla pelle umana rispetto al ceppo di Wuhan e alla Delta». Anche se non ci sono evidenze che abbia «una maggiore capacità di sopravvivere negli aerosol o di essere trasmessa attraverso aerosol rispetto alle varianti precedenti».

L’addio alle mascherine all’aperto mette d’accordo tutti.

«Giusto il percorso che apre a una normalizzazione nel combattere la pandemia», scrive sui social il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. «Un ottimo segnale», per il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

Ai microfoni di Un giorno da pecora il virologo Andrea Crisanti si spinge a ipotizzare la possibile eliminazione delle protezioni anche al chiuso tra un paio di mesi, se la curva continuerà a scendere. Ma prima che si arrivi a questa svolta cruciale il governo aspetta che i casi scendano almeno ai livelli «pre-Omicron».

Più prudente il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che nella sua regione la mascherina preferisce farla tenere fino a marzo «per stare più tranquilli». Pronti a ripartire i gestori delle discoteche.

Venerdì scade l’ultima proroga delle chiusure e non dovrebbero esserci sorprese. Anche se ancora non si conoscono le limitazioni, è certo che per entrare servirà il super green pass. Probabilmente la capienza sarà al 50% per i locali al chiuso, dove si dovrà tenere la mascherina quando non si balla, e al 75% per quelli all’aperto, dove si potrà stare senza.

 

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fonte: ilgiornale.it

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