Unione Europea: Aborto nella carta dei diritti.

Un atto di prepotenza Ideologica

Aborto

Aborto nella Carta UE: un voto ideologico

Il Parlamento Europeo ha deciso di rendere la pratica dell’aborto un diritto dei cittadini europei.

L’11 aprile, Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’inserimento della pratica dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

I voti favorevoli sono stati 336 mentre quelli contrari 163 ed astenuti 39. Con questo voto il Parlamento europeo si è espresso per il riconoscimento dell’aborto come diritto fondamentale.

Gli eurodeputati a maggioranza di sinistra e centrista, con la mozione che hanno presentato, chiedevano che l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue fosse modificato, sostenendo il principio per cui: “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo” chiedendo di fatto la messa in pratica di un ormai antico slogan “accesso libero all’aborto sicuro e legale”.

La Mozione del Parlamento Europeo è una presa di posizione senza vincoli giuridici.

Il voto, per quanto dirompente sullo scenario politico internazionale e destinato a far parlare molto di sé, tuttavia è un voto ideologico che non ha nessun potere di vincolo sugli stati membri. Per modificare un trattato serve un procedimento molto più lungo e complesso.

Siamo dunque difronte pertanto ad una importante presa di posizione a livello di soft law che incide molto sulla mentalità e sul sentire comune, ossia è un ulteriore passo sulla strada per insinuare nel percepito sociale che “questa pratica sia un diritto e che negare un diritto sia una violazione” in realtà siamo difronte ad una raffinatissima manipolazione meta-comunicativa che costituisce l’ennesima finestra di overton per trasformare questa orribile pratica, l’uccisione di un feto, di un essere vivente, in un tanto innocuo quanto legittimo diritto. Alla nostra posizione di affianca in modo ineccepibile la posizione di Vincenzo Bassi presidente della FAFCE (The Federation of Catholic Family Associations in Europe) il quale in una articolo sulla Risoluzione B9-0205/2024 spiega chiaramente quanto accaduto.

La posizione di Fratelli d’Italia Toscana

Il Dipartimento Regionale della Toscana Famiglia e Valori Non Negoziabili di Fratelli d’Italia, nella persona del Responsabile Regionale Luigi Forte, esprime preoccupazione per il voto fatto approvare in chiusura di questo Consiglio Europeo, “Appare evidente – sostiene Forte – che si profila come ultimo grave atto ideologico di questa maggioranza che sa di essere giunta al capolinea. Gli equilibri internazionali infatti vedono una sempre maggiore crescita di consenso tra i rappresentanti conservatori e cattolici. D’altra parte esprimiamo la nostra gratitudine agli europarlamentari italiani che hanno con determinazione e senso di responsabilità hanno votato contrariamente a questo atto.”

IL VOTO DEGLI EUROPARLAMENTARI ITALIANI

FAVOREVOLI:

5 Stelle: Beghin, Ferrara, Pignedoli
FI: Vuolo, Mussolini
Azione: Castaldo
PD: Bartolo, Benifei, De Castro, Moretti, Picierno, Pisapia
Verdi: D’Amato, Corrao
Non iscritti: Cozzolino, Giarrusso

CONTRARI:

FDI: Fidanza, Procaccini, Berlato, De Blasis, Fiocchi, Gemma, Nesci
Lega: Adinolfi, Basso, Borchia, Campomenosi, Ceccardi, Conte, Ghidoni, Grant, Lancini, Lizzi, Patricello, Rinaldi, Rossi, Tardino, Tovaglieri, Zanni
FI: Comi, De Meo, Dorfmann, Zambelli

ASTENUTI:

Lega: Bonfrisco

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