Ucraina. Fallita l’offensiva. Zelensky chiede riunione straordinaria della NATO

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Ucraina. Fallita l’offensiva. Zelensky chiede riunione straordinaria della NATO

di Vladimir Volcic

Fonte Il FarodiRoma www.farodiroma.it

“Nessuno ha aperto la breccia. L’errore della controffensiva ucraina e della NATO. Kiev non ha preparato reparti e mezzi di genieri d’assalto”. A scriverlo a lettere cubitali non è la PRAVDA, la TASS, Sputnik o il classico giornalista “putiniano” italiano del FarodiRoma o del Fatto Quotidiano ma (a gran sorpresa) La Repubblica.

A gocce e con tanta riluttanza anche sui media italiani del Pensiero Unico della Guerra inizia a trasparire la realtà di un orrendo conflitto che ora deve essere fermato per evitare la carneficina degli ucraini che, non scordiamocelo mai, non hanno mai voluto questa guerra contro i fratelli russi ma hanno subito l’ideologia di morte di un’elite oligarchica che si credeva onnipotente perché protetta (e incoraggiata) da Stati Uniti e NATO. Infatti è erronea (o forse volutamente strumentale) l’accusa russa rivolta all’Ucraina di essere un Paese Nazista, in quanto i nazisti ucraini rappresentano una esigua minoranza tra la popolazione anche se detengono le redini del potere militare e politico.

Tuttavia non è corretto parlare di errore da parte ucraina nel condurre la controffensiva.

E’ un modo VIGLIACCO per scaricare le nostre responsabilità su chi sta combattendo al nostro posto. Lo Stato Maggiore e lo stesso Presidente Zelensky avevano più volte avvertito la NATO e Biden che non erano ancora pronti ad attaccare, ma stavano subendo forti pressioni dall’Occidente. Per i primi 3 mesi del 2023 Kiev è riuscita a contenere queste pressioni annunciando continui rinvii dell’offensiva ma in aprile è stata messa alle strette: niente offensiva niente soldi e niente armi.

Sono gli Stati Uniti ad aver costretto Zelensky ad iniziare l’offensiva suo malgrado, pur essendo consapevoli che Kiev non avrebbe avuto gli uomini e le armi sufficienti per condurla. Biden contava nella “intraprendenza” dei soldati ucraini (ormai esausti e demoralizzati), ma non è servito. Ad ammetterlo è il Wall Street Journal. “I funzionari militari occidentali sapevano che le forze armate ucraine non avevano addestramento né armi. Ma speravano che il coraggio e l’intraprendenza degli ucraini avrebbero prevalso. Tuttavia, ciò non è accaduto”. Biden in grosse difficoltà a casa sua, necessitava di una serie di tangibili vittorie ucraine per poi attivare colloqui di pace con la Russia in una posizione di forza.

Un altro fattore che ha influito sulla disfatta ucraina è l’inganno dei “soliti furbi” leader europei che gli hanno rifilato molte armi obsolete o difettose, compreso l’invio di 20 obici semoventi italiani M109L e del sistema d’arma SAMP/T. Armi antiquate prelevate dai loro arsenali per poi avere la scusa di spendere milioni di euro per acquistare armi nuove in sostituzione per la difesa europea offrendo su un piatto d’argento inimaginabili possibilità di profitti ai Mercanti di Morte europei: dalla Leonardo SPA alla Rheinmetall AG.

Fonti ucraine riferiscono che molti dei carri armati, obici semoventi e cannoni forniti dalla NATO si stanno guastando in massa in quanto giunti in pessimo stato. Ad oggi oltre trecento di queste armi pesanti sono in riparazione in Polonia. Alcuni carri armati (compresi i famosi Leopard2) e BMP (veicoli corazzati d’attacco in supporto alla fanteria che anche l’Italia ha inviato) non hanno nemmeno preso parte alle battaglie perchè si sono rotti prima di poterli inviare al fronte. Lo Stato Maggiore ucraino non possiede la capacità di riparare tutti questi catorci, quindi i mezzi vengono inviato in Polonia per le riparazioni, ma questa soluzione non risolve il problema e i mezzi rotti o difettosi ora si stanno accumulando oltre frontiera in attesa di riparazioni quando servirebbero sul fronte come l’aria che si respira.

Il continuo rinviare la controffensiva ha permesso alla Russia di creare un sistema difensivo invalicabile, preparare le sue truppe e mettere in campo armi micidiali che hanno fatto la differenza nel conflitto: il Lancet e i missili Kh-22 e Oniks. Il portavoce dell’aeronautica ucraina Yuriy Inhat ha dichiarato su Radio Liberty lo scorso 20 luglio che le forze di difesa aerea ucraine non sono in grado di abbattere i missili da crociera Kh-22 e Oniksa causa delle peculiarità del loro movimento e lancio. I Kh-22 volano ad alta velocità – oltre 4.000 km/h – e si avvicinano al loro obiettivo su una traiettoria balistica. Per abbatterli, l’Ucraina ha bisogno di sistemi missilistici antiaerei Patriot, di cui l’Ucraina ha ricevuto dall’avaro Biden solo due batterie.

Gli Onik sono missili anti-nave che i russi lanciano dal complesso costiero del Bastione nel territorio della Crimea occupata.

Inizialmente volano ad alta quota a una velocità di oltre 3.000 km/h. Quando si avvicinano al bersaglio, scendono rapidamente fino a 10-15 metri. “Volano molto bassi sopra la superficie dell’acqua. I russi li usano contro obiettivi terrestri, lungo la costa del mare ad Odessa e Mykolaiv. Pertanto, è difficile abbattere qualcosa che vola molto basso. È difficile rilevarlo, figuriamoci abbatterlo”, afferma il portavoce Yuriy Inhat.

“La controffensiva dell’Ucraina sta fallendo, senza soluzioni facili. Senza una svolta significativa dopo sei settimane, vale la pena chiedersi se la controffensiva dell’Ucraina potrà mai avere successo, perché certamente non sembra avere successo adesso”, sentenzia senza possibilità d’appello il quotidiano britannico The Telegraph che fa un interessante confronto con l’offensiva ucraina dell’autunno 2022.

“Durante le vittorie fulminee a Kharkiv e Kersons dello scorso autunno le forze di Kiev avanzavano contro un nemico in ritirata che stava riorganizzando le truppe, scambiando spazio per tempo. Ora i russi hanno costruito le loro forze attraverso la mobilitazione e scavato ampie linee di difesa. Questa volta i russi non andranno da nessuna parte. Ciò ha lasciato l’Ucraina con una sola opzione: lanciare attacchi frontali contro posizioni fortemente difese, quasi simili al fronte occidentale della prima guerra mondiale, subendo perdite insopportabili”.

Tralasciando la punta (marcia) dell’iceberg: un leader drogato che sta recitando la parte della Rock Star e dei Generali ultra nazionalisti e nazisti incompententi e corrotti, tra aprile a metà luglio i soldati ucraini hanno combattuto come leoni meritandosi il rispetto e l’ammirazione del nemico che in molti casi li ha risparmiati facendoli prigionieri al posto di farli a pezzi con l’artiglieria, i droni, gli aerei.

Zelensky aveva pienamente ragione: l’Ucraina non era pronta ma il fanatismo della cricca che manovra il povero Biden (sempre più dentro l’abbasso della demenziale malattia) e dei loro vassalli europei non ha permesso di comprendere che l’ex attore comico ucraino aveva ragione. Se i Democratici necessitavano di vittorie a tutti i costi per bloccare i Repubblicani nel 2024, i vassalli europei necessitavano delle vittorie, in quanto terrorizzati dai cambiamenti nell’opinione pubblica europea che sono ora visibili anche in Italia, dove i media più impegnati nella propaganda pro Kiev stanno subendo spaventosi crolli di lettori (e conseguenti perdite finanziarie) e i giornalisti più fanatici stanno subendo montagne di critiche e discredito sui social.

A causa di personaggi come Biden, Ursula von der Leyer, Jens Stoltenberg, Rishi Sunak, ora l’Ucraina è allo stremo e difficilmente riuscirà – militarmente, politicamente, finanziariamente – a condurre altri mesi di questi attacchi sucidi in stile 1914 – 1918. In un estremo atto di classica ipocrisia britannica il Ministro della Difesa Robert Ben Lobban Wallace ha descritto le fortificazioni russe nel Donbass come “alcuni dei più estesi sistemi di opere difensive militari mai visti al mondo”, esortando però gli ucraini a continuare ad attaccare.

Nel sud, che al momento sembra essere lo sforzo principale di Kiev, il terreno è per lo più terreno agricolo aperto, con pochi approcci coperti, rendendo la sorpresa, che è un fattore critico per il successo in guerra, praticamente impossibile. Quella mancanza di sorpresa non fa che aggravare l’inferiorità in combattimento di Kiev dove soldati e mezzi vengono fatti a pezzi dall’artiglieria e dall’aviazione russe.

Kiev nei suoi tentativi di non attivare la controffensiva sottolineava (giustamente) la mancanza di supporto aereo, evidenziando la riluttanza dei partner occidentali a fornire jet F-16 (sebbene la Gran Bretagna si sia già impegnata ad addestrare i piloti). Ma anche gli F-16 non risolverebbero i dilemmi immediati di Kiev. Ci vogliono mesi per allenarsi e poi molti altri mesi per trasferire i jet. Inoltre, come ha già sottolineato il massimo generale americano, Mark Milley, “I russi hanno 1.000 caccia di quarta generazione. Se hai intenzione di sfidare la Russia in aria, avrai bisogno di una notevole quantità di combattenti di quarta e quinta generazione”. Gli F-16 sono di terza generazione il chè equivale a fare una gara di velocità con una Fiat 500 contro una Ferrari. Inoltre i sistemi di difesa aerea russi S-400 e S-500 sono i migliori al mondo.

Ricordiamo che le responsabilità della NATO e del Pentagono non si limitano a spingere gli ucraini ad una controffensiva prematura e a fornire armi difettose ma anche nella totale incapacità di concepire una guerra classica contro un potente esercito dimostrata da Generali, Consiglieri Militari e Strateghi NATO presenti in massa in Ucraina che di fatto hanno il comando indiscusso delle forze armate ucraine.

Questi illustri militari europei e americani stanno adottando le tattiche della Prima Guerra Mondiale.

Sembra incredibile ma purtroppo è così. Spingono i soldati ucraini ad attacchi frontali lungo le linee di difesa russe in virtù della teoria militare angloamericana e francese del 1914 del “approccio diretto” che consiste nell’avanzare lungo linee di minor resistenza per interrompere l’equilibrio del nemico prima di attaccare in difese di prima linea indebolite. Il problema è che le linee russe non si indeboliscono e migliaia di soldati ucraini e decine di mezzi NATO vengono annientati nella terra di nessuno ogni santo giorno.

“ll comando ucraino non ha idee nuove, essendosi convinto dell’inefficacia e dell’inefficienza della sua offensiva ormai bloccata. L’alto grado di perdite con un risultato che non può essere definito neanche “modesto” è motivo di critica nei media occidentali e di commenti caustici da parte dei curatori anglosassoni. Molti analisti militari sono propensi a pensare che ci sia un’alta probabilità di un tentativo di enesimo assalto ucraino alla centrale nucleare di Zaporozhye, per il quale si prevede di coinvolgere le unità più addestrate dell’esercito ucraino, ma secondo le informazioni diffuse nei reparti russi dalla intelligence militare, saranno le forze speciali britanniche responsabili dell’operazione”, spiega il giornalista italo russo Nicolai Lilin.

Ora l’esercito ucraino si sta attestando in posizioni difensive preparando in attesa delle azioni offensive russe, svolgendo lavori per rafforzare le difese e aumentare la sopravvivenza delle proprie unità in prima linea. Le munizioni scarseggiano e la motivazione dei militari ucraini cala sempre di più ogni giorno, però l’esercito di Kiev ha ancora riserve sufficienti per tenere i russi sulle spine ma fino a quando?

Zelensky ormai disperato subblica il Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica di convocare urgentemente il Consiglio Ucraina-NATO, sullo sfondo della distruzione delle basi militari ad Odessa che probabilmente preannuncia un attacco russo per riprendersi la città e privare all’Ucraina l’unico sbocco sul mare che possiede. Jens Stoltenberg ha fissato la convocazione della riunione per il 26 luglio. L’ordine del giorno ufficiale dell’incontro prevede consultazioni sugli ultimi sviluppi in Ucraina e discussioni sul trasporto di grano ucraino attraverso il Mar Nero.

Gioire per le vittorie russe sarebbe da disgraziati.

Solo le persone prive di moralità e stracolme di fanatico odio possono esultare dinnanzi ad un carnaio di migliaia di vite umane che siano esse ucraine o russe. A differenza di esaltati esperti dei media che dietro alle loro tastiere cercano ancora di diffondere propaganda e fake news incitando alla “Vittoria Finale ucraina” che non arriverà mai, occorre ora rafforzare il fronte della Ragione per permettere la VITTORIA FINALE DELLA PACE. Ogni nostra energia, intellettuale, finanziaria e politica deve essere rivolta al sostegno incondizionato alle missioni di Pace del Vaticano e della Cina in quanto ogni vita ucraina e russa che verrà persa da domani in poi sarà unicamente la nostra responsabilità e il nostro crimine più orribile.

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