Serve differenza: essere l’alternativa, significa essere alternativi

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Manca la differenza. Bisogna rifiutare il politicamente corretto ed il pensiero unico, in base al quale determinate posizioni vanno universalmente accettate. Il dissenso è la sostanza della democrazia. Gli schieramenti ed i partiti servono se sono alternativi.

Nella Prima Repubblica, nonostante ci fosse il proporzionale, paradossalmente c’erano dei limiti etici alla convivenza. Questa indegna Seconda Repubblica ormai sta sprofondando in una politica permanentemente commissariata. E nella tragica necessità di convivenza tra partiti che non dovrebbero avere nulla a che spartire.

La forma di governo parlamentare non può e non deve significare sempre una forma di governo che ricerca formule parlamentari che non sono maggioritarie nel paese.

C’è però soprattutto da dire che se esiste una sinistra in crisi di identità, che non fa altro che sbandierare un progressismo privo di qualsiasi freno inibitorio sui diritti civili, la destra deve necessariamente rappresentare tutto il contrario.

Non sempre bisogna mediare e trovare un compromesso. Il compromesso in politica è meglio che lo scontro assoluto. Ma il compromesso a danno di un principio o di una libertà fondamentale non è politica è tradimento.

Il centro destra sui valori non deve e non può mediare

Non importa se il cdx viene accusato di anacronismo, non importa se viene accusato di essere reazionario o peggio ancora fascista. Tanto per i sessantottini perennemente in lotta e fuori tempo massimo, fascista è sempre chiunque non la pensi come loro.

La gente ha il diritto a posizioni differenti. La gente ha il diritto a trovarsi di fronte anche a partiti e coalizioni che siano portatrici di posizioni opposte per poter scegliere quali la rappresentano. E destra e sinistra non possono essere la stessa cosa. Non è giusto e soprattutto non è coerente volerle amalgamare.

Anche perché parlo storicamente il popolo italiano ha sempre dimostrato un attaccamento ai valori conservatori. L’italiano è tradizionalista.

Allora la destra deve tutelare le tradizioni ed il sentire del popolo italiano. Deve marcare la differenza su temi fondamentali come la tutela della libertà dell’individuo, i temi etici, la riduzione del carico fiscale, il taglio dell’assistenzialismo. Ma anche identità, valori nazionali, tradizionali dalla famiglia all’educazione. La destra, così come la sinistra, hanno senso poiché alternative tra loro.

 

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