Renzi e la sinistra. Una convivenza senza amore

In fondo l'ex rottamatore e la sinistra non si sono mai amati

matteo

Se sei veramente di sinistra è difficile amare Matteo Renzi, così come se sei veramente renziano è difficile amare la sinistra. Peggio ancora se ti richiami alla tradizione storica del Partito Comunista Italiano. In quel caso Matteo Renzi se non lo odi, quantomeno lo vedi come fumo negli occhi. Anche perché probabilmente lo stesso Matteo Renzi non gradirebbe l’aggettivo di comunista riferito a se stesso.

Quella di Renzi e della sinistra è una storia d’amore che non è mai iniziata, piuttosto si è trattato di una convivenza forzata.

Il problema non risiede solo ed esclusivamente nella posizione assunta da Renzi sul ddl Zan, di aperto apprezzamento alle aperture della Lega e di forte critica alla chiusura ideologica del Partito Democratico.
Renzi è un politico scaltro, spregiudicato, molte volte eccessivo e vittima del suo stesso ego.

Renzi non è schiavo di un’ideologia rigida

Lo dico non avendolo mai votato né avendo simpatia per lui. Però sicuramente non si fa annebbiare la vista dai pregiudizi radicali ed insindacabili di un ideologia rigida. Fondamentalmente la sinistra della nuova religione radical chic del pensiero unico è l’antitesi di quello che rappresenta Renzi. Vive immersa in una religione estremamente dogmatica, incontestabile. Che cementa se stessa odiando e demonizzando l’avversario che non diventa più un avversario, ma viene raffigurato come un vero e proprio nemico.

Crea una condizione di guerra, di scontro permanente per serrare i ranghi. Non c’è esponente di sinistra che non lasci trasparire l’insofferenza verso Matteo Renzi, ma Renzi non è uno che porge l’altra guancia. Infatti firmando i referendum promossi da Lega e Radicali sulla giustizia ha asserito che vota pensando a Enzo Tortora e non a Pierluigi Bersani.

Le posizioni dell’ex Presidente del Consiglio sul reddito di cittadinanza sono pura dinamite per una coalizione di sinistra con i pentastellati che lo difenderebbero fino alla morte.

Così facendo l’ex sindaco di Firenze si posiziona in Italia come spazio politico molto più al centro che non a sinistra. Può in questo contesto dialogare con le mani libere, sia con una sinistra che non lo ama ma non può farne a meno. Sia con una destra che comunque non lo odia ed avrà a breve bisogno di lui per la battaglia sul successore di Mattarella. Dove è fondamentale per la destra italiana impedire che sia ancora una volta la sinistra a determinare il capo dello Stato.

Ci sono alcune distanze tra Renzi e le battaglie storiche della Destra italiana, ma probabilmente ce ne sono ancora di più tra Renzi e le battaglie storiche della Sinistra italiana. Manovre interessanti potrebbero riguardare il panorama politico.

 

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