Promuovere una Politica Estera e di Difesa Europea Coesa è ormai una scelta obbligata

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Promuovere una Politica Estera e di Difesa Europea Coesa è ormai una scelta obbligata

L’incertezza nell’ambito della politica estera e della difesa europea è ulteriormente amplificata dalla eventuale rielezione di Trump, il quale, con il suo programma per il 2025, ha chiarito l’intenzione di ridurre la presenza degli Stati Uniti nella NATO.

Inoltre, ha dichiarato pubblicamente di non avere l’intenzione di difendere i paesi europei da un’eventuale invasione russa, a meno che essi non abbiano investito adeguatamente in armamenti

Questa situazione mette in evidenza l’urgenza di un approccio unitario all’interno dell’Unione Europea in materia di politica estera e difesa. Le recenti dichiarazioni del Partito Socialista Europeo (PSE) evidenziano la contraddizione tra le forze non atlantiste e pro-Putin e gli obiettivi dell’UE, rafforzando la necessità di difendere i principi fondamentali dell’Unione, come il sostegno all’Ucraina e la difesa dei suoi confini.

I manifestanti per la pace devono comprendere che la sicurezza dei confini e la difesa degli interessi dell’Unione sono essenziali per garantire la pace nella regione.

Pertanto, l’UE deve dotarsi di una forza militare e navale efficace per far fronte alle minacce attuali e promuovere la stabilità regionale

Le elezioni in corso in Iran e le loro implicazioni geopolitiche sottolineano la crescente alleanza tra Iran, Russia e Houthi nello Yemen, mentre le recenti promesse di sicurezza per le navi russe e cinesi nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi, insieme agli attacchi pirata nel Golfo di Guinea, mettono in luce la vulnerabilità del traffico commerciale.

Il Mar Rosso, con il suo vitale passaggio attraverso il Canale di Suez, è cruciale per il commercio globale

Tuttavia, le recenti minacce richiamano alla memoria la storica battaglia di Lepanto, evidenziando l’importanza di proteggere gli interessi marittimi comuni attraverso una cooperazione europea rafforzata.

In conclusione, l’Unione Europea deve trarre insegnamenti dalla storia e unirsi per difendere i propri interessi marittimi comuni. L’Operazione Aspides rappresenta un passo cruciale verso la creazione di una marina europea forte e coesa. Inoltre, l’elezione diretta di un presidente europeo potrebbe contribuire a unire gli sforzi e promuovere una politica estera e di difesa comune in un contesto geopolitico sempre più complesso e incerto.

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