L’Aquila. Cambio al vertice del Battaglione “Vicenza” in una suggestiva cerimonia che ci fa conoscere più da vicino gli Alpini

Battaglione "Vicenza": il Tenente Colonnello Lorenzo Rivi ha ceduto il comando al Tenente Colonnello Francesco Sabatini

Battaglione "Vicenza": il Tenente Colonnello Lorenzo Rivi ha ceduto il comando al Tenente Colonnello Francesco Sabatini

Cambio della guardia venerdì scorso per il Battaglione Multifunzionale “Vicenza” nella caserma “G. Pasquali” de L’Aquila. Il Tenente Colonnello Lorenzo Rivi ha ceduto il comando al Tenente Colonnello Francesco Sabatini nel corso di una cerimonia presieduta dal Colonnello Paolo Sandri, Comandante del 9° reggimento Alpini, alla presenza delle Autorità Civili, Militari e Religiose locali nonché di numerosi soci dell’Associazione Nazionali Alpini (A.N.A.) – Sezione Abruzzi.

Quello di venerdì non è stato tuttavia un semplice passaggio di consegne ma un vero e proprio momento di condivisione e conoscenza della capacità di intervento con la popolazione locale e con quanti in questi anni hanno potuto apprezzare l’estrema versatilità dell’Esercito Italiano, sia in ambito prettamente operativo che nelle delicate attività di sicurezza e protezione civile a sostegno della popolazione. Una cerimonia suggestiva e partecipata, conclusasi con una sfilata di mezzi tecnici e tattici in forza al “Vicenza”, che ne conferma appieno ed ancora una volta, l’attributo di multifunzionalità.

Già perchè il Battaglione “Vicenza” non è affatto una unità “ordinaria”. Istituito nel corso del 2017 con la precisa volontà di amalgamare professionalità diversificate al fine di intervenire nei più variegati contesti, il “Vicenza” ha condotto numerose attività di soccorso alle popolazioni del Centro Italia colpite da quelle calamità naturali ancora così dolorosamente vive nella nostra memoria, che a fatica riusciremo a toglierci dalla mente e dal cuore. Potremmo menzionare le demolizioni e la rimozione delle macerie nel territorio di Campotosto (AQ) nel 2017, piuttosto che l’opera di contenimento e spegnimento dell’incendio sviluppatosi sul Monte Morrone nell’agosto dello stesso anno. Oppure rammentare gli attimi successivi al terremoto del 6 aprile 2009 e dell’agosto del 2016, quando proprio queste unità dell’Esercito Italiano intervenivano non solo nelle fasi di soccorso, vigilanza o ripristino della viabilità ma preparando oltre 2500 pasti caldi al giorno per gli sfollati ed i soccorritori.

Un impegno quotidiano quello degli Alpini, difficile da dimenticare per quanti portano ancora addosso i segni del terremoto. Come testimoniato dalle parole del Sindaco de L’Aquila “nel decennale del terremoto che ha ferito la nostra città, nessuno può dimenticare lo straordinario e commovente impegno profuso dal Reggimento stesso in favore di una popolazione devastata dalla tragedia e per la salvaguardia di ciò che rimaneva dell’Aquila“. 

Specialità, quella degli Alpini, che da secoli raccoglie l’affetto, l’attenzione e la stima di ognuno di noi ma che così poco ancora conosciamo. “Le cose che riescono a fare gli Alpini in montagna, d’inverno o d’estate, sono appannaggio esclusivo delle Penne Nere” ci racconta un Alpino. E non possiamo che lasciarci stupire da questa incredibile capacità di operare su neve e ghiaccio, in condizioni avverse.

Depositari della più autentica “cultura della quota”, gli Alpini si compongono di squadre di Alpieri, ovvero l’élite dei più addestrati, formati con corsi di roccia e di sci e pertanto in grado di operare in condizioni di verticalità, anche in pieno inverno. Vi sono poi le squadre di Soccorso Alpino Militare, costituite da alpini in possesso delle più alte qualifiche militari nei settori sciistico, alpinistico, meteo-nivologico e sanitario. Sono in grado di assicurare l’intervento su tutto il territorio nazionale con tempi ridotti a 6 ore. Un servizio che l’Esercito Italiano offre a chiunque pratichi lo sci alpino e si trovi in condizioni di difficoltà in montagna. Vi sono infine gli Assistenti Militari alle piste di sci, diffusi e sempre più richiesti nei principali comprensori sciistici delle Alpi e dell’Appennino abruzzese per via delle loro peculiari competenze e capacità. 

Insomma un coacervo di competenze e professionalità, temprato da anni ed anni di pratica ed addestramento, fa oggi degli Alpini la specialità dell’Esercito Italiano più all’avanguardia per tutto ciò che avviene in ambiente montano, che riguardi l’ambito militare o civile, la quotidianità come l’emergenza. E non è un eufemismo affermare che oggi l’Esercito Italiano è in grado di intervenire in ogni momento, su tutto il territorio nazionale, a sostegno della popolazione nelle più svariate situazioni: alluvioni, terremoti, incendi, emergenze idriche, sociali, di sicurezza e tutto ciò che può riguardare un Paese variegato ed eterogeneo come il nostro. Un impegno a 360 gradi quello dei militari tricolore, riconosciuto ed apprezzato anche all’estero, dove ciò che in Italia è pratica quotidiana per le nostre Forze Armate, diventa esempio per la formazione del personale altrui.

Evviva i nostri militari! Evviva gli Alpini!

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