Il panico da Coronavirus uccide l’economia, a partire dal turismo

Panico da Coronavirus, effetti sul turismo

Il panico da Coronavirus sta mettendo in ginocchio interi comparti economici del nostro Paese. Primo ad essere colpito il settore del turismo e dell’enogastronomia: fatturati in calo con punte fino all’80% fra crollo dei flussi, blocco degli ordini, annullamento delle prenotazioni, fino alle ordinanze di rinvio degli eventi e di chiusura dei locali di intrattenimento. C’è chi parla di oltre 20.000 posti di lavoro a rischio. Sono i drammatici dati divulgati nei giorni scorsi da Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – ConfcommercioAlle stime attuali il comparto rischierebbe di perdere 2 miliardi di euro e 20.000 posti di lavoro in soli 4 mesi, che sommato agli altri dati provenienti dai vari settori influirebbe sul PIL per almeno un -0,3%.

Il diffuso panico da Coronavirus sta mettendo in ginocchio il turismo in Italia, non solo la “zona rossa”

Oramai è sotto agli occhi di tutti: l’arrivo dei primi casi di Coronavirus in Italia ha ingenerato una vera e propria sindrome collettiva di panico. In un’indagine condotta tra il 18 e il 20 febbraio scorso da Confturismo ed SWG su un campione di mille italiani, il 20% dichiarava che avrebbe annullato o cambiato la destinazione dei viaggi previsti per timore del Coronavirus mentre il 27% avrebbe preso solo precauzioni in viaggio, senza effettuare alcun cambiamento. La medesima indagine ripetuta a distanza di tre giorni, dopo la diffusione delle notizie sui casi italiani di affezione da Coronavirus e sui primi provvedimenti restrittivi in Lombardia e Veneto, dimostra come coloro intenzionati ad annullare la partenza fossero passati al 36%, i secondi al 31%, mentre crollava dal 44% al 21% la percentuale di coloro che dichiaravano di non essere intenzionati in alcun modo a modificare le proprie abitudini di vacanza. Un colpo annunciato per il settore turistico se poi si considera che in molte aree del Paese non ci troviamo affatto in bassa stagione: il Carnevale, le settimane bianche, le gite scolastiche, le tante, importanti manifestazioni fieristiche. L’Italia accoglie in questo periodo una media di 14,5 milioni di turisti italiani e stranieri per quasi 40 milioni di pernottamenti: allarmante!

Panico da Coronavirus: gli effetti nel comparto turistico nell’indagine realizzata da Confturismo-Confcommercio ed SWG

Panico da Coronavirus: i danni per gli altri settori

Se in questi giorni gli operatori del settore turistico si trovano anche a dover fronteggiare l’incertezza e la disinformazione diffusa, il panico da Coronavirus si sta scaricando sempre più sulle spalle delle aziende produttrici e di quelle dei servizi, senza distinzione di settore. A rischio c’è infatti una buona fetta di economia del nostro Paese: ordini cancellati, lavoratori in ferie forzate, servizi sospesi, logistica ferma in intere aree del Paese e l’incertezza a regnare ovunque sovrana. 

Cancellazioni e locali vuoti non sono infatti che la punta dell’iceberg di una economia già in fase di stagnazione, che questa volta si trova ad affrontare da sola anche i devastanti effetti di un macroscopico errore di comunicazione. “Per troppi giorni – ha affermato nei giorni scorsi Luca Patanè, Presidente di Confturismo-Confcommercio, – è mancata una comunicazione corretta sulla reale portata dell’infezione, sui rischi effettivi di contagio e sulle conseguenze. Le chiusure e le limitazioni alle attività commerciali di alcune aree, enormi, del Paese hanno accresciuto il panico, danneggiando fortemente l’immagine dell’Italia all’estero“. Insomma uno scenario che richiede interventi macro-strutturali urgenti per ri-pensare l’intero sistema-Italia.

E mentre il brand Italia galleggia in balia delle onde, arriva dal Governo la notizia del probabile ricorso all’aumento del deficit, oltre alle prime misure straordinarie sul fronte turismo varate nei giorni scorsi per fronteggiare l’emergenza economica: sospensione dei versamenti previdenziali e contributivi per alberghi, agenzie e tour operator di tutta Italia fino al 30 aprile p.v. e possibilità per le agenzie di rimborsare le mancate partenze con un voucher valido 1 anno. Questi i primi provvedimenti contenuti in quella che il Ministro Franceschini ha definito ‘prima fase‘ per fronteggiare l’emergenza ‘panico Coronavirus’. Nelle intenzioni del Governo seguirebbe quindi una ‘seconda fase‘ più incentrata sulle misure strutturali d’intervento. Prevista – almeno nelle dichiarazioni – anche una ‘terza fase‘ per il rilancio dell’immagine del Paese.

Se sarà sufficiente o adeguato, non ci è dato sapere.


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