Femminicidio l’accademica che ha ricordato Pamela Mastropietro

Femminicidio l’accademica che ha ricordato Pamela Mastropietro

“I demoni della nostra civiltà, femminicidio e violenza di genere”. Un convegno organizzato a Figline Valdarno, dal Centro Studi Machiavelli. Moderato dall’avvocato e consigliere comunale, Silvio Pittori già candidato sindaco per il centrodestra. Con la partecipazione del Dr. Antonio Sangermano,della Dottoressa Gemma Brandi, del Professor Fabrizio Giulimondi.

Tra i relatori la professoressa Ginevra Cerrina Feroni.

La Professoressa

Ginevra Cerrina Feroni una delle menti più brillanti tra i giuristi italiani. Ho la fortuna di conoscerla da qualche anno. Una donna di grande charme, sofisticata ed intelligente.Professoressa Ordinaria di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato all’Università di Firenze, Vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali. È un’apprezzata saggista ed autorevole costituzionalista trasversalmente stimata.

L’importanza di aver citato Pamela

La professoressa Ferroni, ha fatto un intervento importante non focalizzandosi soltanto su un singolo caso,smontando anche duramente degli stereotipi della vulgata culturale maggioritaria.

Puntando a studiare meglio i problemi reali ed ad analizzare anche aspetti spesso poco considerati,che portano la violenza sulle donne.

Il suo discorso non ha riguardato soltanto il caso di problemi . È stato un intervento con una panoramica ad ampio raggio. Ma il caso di Pamela è stato ricordato in apertura dell’intervento .Con la descrizione a grandi linee della brutalità e della specificità terribile di quell’episodio.

E qui vado con alcune mie considerazioni le riflessioni di natura personale.

È giusto indignarsi per ogni morte.

Sarebbe giusto che non ci fossero più morti inique come quella di Giulia Cecchettin. È però altrettanto giusto non dimenticare che esiste anche il caso di un’ altra Giulia. Tramontano, uccisa dal suo fidanzato insieme al bimbo che portava in grembo.

Poi esistono anche dei casi “scomodi” come quelli di Desirée Mariottini uccisa a 16 anni dopo aver subito violenze sessuali da immigrati.

Poi c’ è anche Pamela Mastropietro violentata, uccisa fatta a pezzi e messa in due valigie. Tutto fatto sempre da qualcuno che non avrebbe dovuto essere in Italia.

Come mai su questi casi, qualcuno che oggi è zelante, non è andato sulle barricate allora?

Storie scomode. Perché pongono tanti veri interrogativi sulla colpevolezza della società e non del singolo .

Sul controllo degli ingressi nel nostro paese.

Sul controllo della sicurezza, soprattutto in quelle zone franche che sono le piazze di spaccio e le stazioni.

Perché è facile puntare il dito contro un patriarcato morto da circa due secoli. Ma è scomodo puntare il dito su responsabilità più grandi nelle quali la mentalità buonista della società moderna è invischiata.

Dopo tanti anni solo uno dei responsabili della morte di Pamela è andato in carcere. E ancora la Cassazione dovrà decidere se confermare l’ergastolo a gennaio, ha l’unico responsabile individuato. Nonostante si siano rinvenuti almeno altri due DNA.

Casi sui quali non deve calare il silenzio.

Grazie ad un autorevole voce come quella di Ginevra Cerina Ferroni, per aver dato un contributo a tener viva l’attenzione su in casa che merita piena giustizia.

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