Cuba non libre!

Cuba

Per l’immaginario collettivo italiano Cuba è il Paese del “Che”, del mito rivoluzionario, delle vacanze caraibiche low cost. Del rum, del Cuba Libre, dei sigari, dei “Social Club” e di gente allegra e passionale.

In definitiva l’immagine stereotipata suggerita da un marketing sociopolitico di un Paese dove tutto sommato si vive(va) bene, dove tutti hanno (avevano) di che vivere.

Per parecchi nostalgici della stella rossa, dopo che l’URSS e i governi alleati del Patto di Varsavia sono crollati nel giro di pochi mesi, Cuba è rimasto l’unico santuario socialista di stampo sovietico. Dove andare a rendere omaggio ed esaltarne le virtù.

Cuba nella realtà è una dittatura comunista (marxista/leninista) da 60 anni. Capeggiata per 59 dal clan Castro e strettissimi sodali. La cui preoccupazione più grande è stata di arricchirsi in maniera sfacciata sulla pelle del popolo facendosi coprire le spalle da Mosca nel nome dell’internazionalismo socialista.

Una dittatura feroce che nella sua storia ha costantemente annientato qualsiasi protesta sociale. Ha negato qualsiasi forma di libertà e di diritti sociali e politici.

Ancora oggi, soprattutto oggi, esiste il reato di opinione che può portare i dissidenti o ritenuti tali a scomparire fisicamente. Altrimenti costretti a lunghe pene detentive in centri di rieduczione.

Il ricatto e la minaccia sono il pane quotidiano per una società degradata dalla fame e dagli stenti. Imprigionata nel recinto dell’ideologia politica del regime. Soprattutto quando il vero pane di cui sfamarsi non c’è quasi più.

Ecco questa è la vera Cuba: il paradiso dell’oppressione, della violenza, delle miserie e della corruzione!

Alessandro Picchiotti

 

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