Coronavirus: L’Italia è diventata una preda ambita

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Coronavirus: la Cina vuole l’Italia – Ed eccoci qua, siamo diventati un territorio di un Risiko reale. Nei momenti di depressione le potenze mondiali cercano sempre di espandere la loro sfera di influenza. E oggi la tirata di dadi migliore, l’ha avuta la Cina. 

In maniera molto semplice, con la gentilezza e lo spirito umanitario, il governo di Pechino sta accaparrandosi la gratitudine del popolo italiano. Come? Approfittando di una malattia che è nata proprio in Cina, e che ci sta mettendo in ginocchio. Ed ecco che vengono immediatamente ad aiutarci, fornendoci dispositivi di cui abbiamo disperatamente bisogno.

Dalla Cina stanno per arrivare mascherine, respiratori, disinfettanti. Tutto incentrato a tutelarci dal coronavirus. Mentre dagli USA non è arrivato altro che abbandono. Partita giocata male, sicuramente. 

Non parliamo poi dell’Europa che, avviluppatasi su sé stessa e sulle sue burocrazie elefantiache, non è riuscita a trovare una linea di condotta comune, né a livello sanitario né a livello economico. 

Le banche centrali di quesi paesi che non sono in Europa hanno già drogato le loro economie con immissione di denaro fresco, solo al fine di uscire nel modo meno doloroso possibile da questa situazione. Invece a Bruxelles sono ancora intenti ad asciugare gli scogli. 

Gli italiani probabilmente (spero!) saranno i primi europei ad uscire da questa situazione, nonostante una disorganizzazione imbarazzante. La nostra sanità, pur depredata e ridotta all’osso negli ultimi dieci anni solo per trovare risorse per accogliere le “risorse” (leggi: migranti), ha fornito un servizio eccellente. Cosa che non succede altrove.

Quando il Coronvirus sarà un ricordo, i primi a cui dovremmo dire grazie saranno i cinesi e, di riflesso, i russi. Putin avrà messo le sue armate in Italia, con i cannoni puntati a occidente.

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