Cara Pamela, tua madre è una donna straordinaria

Cara Pamela, tua madre è una donna straordinaria

Cara Pamela,
sono certa che questa lettera ti giungerà, ovunque tu sia. Voglio raccontati di un incontro speciale, che non dimenticherò, in una di quelle sere che sembrano ordinarie e invece, senza preavviso, diventano memorabili.

Ero a cena con amici quando mi sono trovata seduta di fronte a una donna dal viso dolce e dagli occhi belli, tanto belli, intensi e sorridenti, quelli di Alessandra Verni, tua madre

Mi avevano detto che sarebbe venuta, ma non l’ho riconosciuta subito. Eravamo tutti immersi nel brusio di un tavolo, nei discorsi leggeri che si fanno quando si prova a respirare normalità. Ci guardavamo.

Eravamo lì, una di fronte all’altra e senza neanche accorgersene abbiamo iniziato a parlare di impegno contro la violenza sulle donne. Noi, due donne impegnate ciascuna a suo modo, a difendere altre donne.

Lei, immensa, trasformando la peggiore delle perdite, la piu straziante, in un impegno civile quotidiano

Io, provando ogni giorno a fare la mia piccola parte nelle aule di giustizia, dando voce, tutela e dignità, a chi troppo spesso si sente invisibile.

Poi, all’improvviso, ho capito

Tutti conosciamo la tua storia, Pamela.
Tutti abbiamo ascoltato increduli, sbigottiti dal dispiacere, della tua morte e sul come sei stata uccisa. Una morte che venne raccontata all’Italia intera.

All’indomani del tuo assassinio, i quotidiani cosi scrivevano:
“Il corpo di Pamela Mastropietro è stato fatto a pezzi, chiuso in due trolley e abbandonato lungo una strada di campagna”

Una violenza disumana che va oltre la comprensione, un delitto che cancella ogni briciolo di umanità.

Una cronaca che nessuno avrebbe mai voluto leggere e che invece è diventata una ferita collettiva.

Eppure, Pamela, voglio dirti una cosa che oggi conta davvero.

Tua madre è meravigliosa

Il dolore non l’ha spezzata.

Non l’ha indurita.

Non l’ha resa amara.

Il dolore lo ha trasformato in forza civile.

Alessandra possiede una lucidità che disarma

I suoi occhi buoni l’hanno salvata, dispensa amore e consigli utili, (anche a me sulla camomilla da bere prima di andare a dormire) perché il male, se non attraversato e trasformato, rischia di mutate il dolore in follia.

Lo racconta spesso, con parole semplici,
se non avesse scelto l’amore, il dolore l’avrebbe portata via. Il male genera altro male. Solo l’amore può fermarlo. Per questo, ha deciso di restituire quello che le è rimasto alla collettività.

Ed è esattamente ciò che fa, ogni giorno.
Da anni tua madre attraversa l’Italia.
Va nelle scuole, parla ai ragazzi, incontra le istituzioni, le associazioni

Combatte ogni forma di violenza non con l’odio, ma con la responsabilità. Trasforma una tragedia privata in un impegno che riguarda tutti.

Porta il tuo nome e il tuo bellissimo viso ovunque, con lei.

Non come un grido di rabbia, ma come una richiesta ferma di rispetto, di prevenzione, di coscienza.

A un certo punto, quella sera, mentre si parlava ancora del piu e del meno, le ho preso la mano, e le ho detto:
“… ora ho capito chi sei. Quanto sei bella Ale”. All’improvviso mi ha parlato il cuore.
In quel gesto semplice ho sentito che anche tu eri lì con lei. Con noi

Pamela, tua madre non combatte solo per te.

Combatte per tutte le donne, per tutte le figlie e per tutte le madri che non dovrebbero mai conoscere un dolore così.

Volevo scriverlo

Volevo dirlo pubblicamente.
Perché in un Paese che dimentica in fretta, l’amore che diventa impegno è una notizia.

E perché tua madre, oggi, è una delle voci più autentiche e coraggiose contro ogni forma di violenza.

Un regalo averla conosciuta, per noi tutti che abbiamo la responsabilità di non dimenticarti mai. Ciao Pamela, ovunque tua sia

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