Al Shabaab torna a colpire. Sono appena trascorsi pochi giorni dalla liberazione di Silvia Romano, la 24enne sequestrata in Kenya da un suo commando. Rapitori che quasi diventano un esempio di galanteria. Silvia trattata bene, nessuno che la sfiora con un dito, le aprono cuore e mente grazie al Corano.
Morti governatore e tre guardie del corpo
Le casse dei terroristi potrebbero essere piene, grazie ai 4 milioni di euro probabilmente pagati per il riscatto. Stamattina un attentato dinamitardo dei jihadisti somali ha ucciso Ahmed Muse Nur , governatore della regione semiautonoma somala di Mudug. Assieme al funzionario hanno perso la vita tre guardie del corpo. La strage è avvenuta nella zona nord della città di Galkayo. Chissà se sono stati utilizzati i soldi incassati pochi giorni fa per realizzare questo bagno di sangue.
Al Shabab ha rivendicato l’attentato attraverso una dichiarazione pubblicata su un sito jihadista.
«Il governatore dell’amministrazione apostata della regione di Mudug è stato ucciso oggi a Galkayo, grazie all’operazione di un martire».
Un taxi-scooter imbottito di esplosivo
La notizia, diffusa da Reuters e AlJazeera, riporta che l’attentatore viaggiava a bordo di un taxi-scooter imbottito di esplosivo. L’uomo si è diretto contro il veicolo sul quale si trovava il governatore Ahmed Muse Nur, provocando l’esplosione.
Non si conosce ancora il bilancio ufficiale delle vittime. Nell’attentato sono coinvolti anche alcuni civili, ma le autorità non hanno ancora reso noto il bilancio ufficiale delle vittime.
E’ il secondo attentato contro un rappresentante del governo in un anno. Nel 2019 la stessa sorte è toccata a Abdisalam Hassan Hersi, governatore della confinante regione di Nagaa. L’attacco dalle dinamiche simili era stato rivendicato da Al Shabaab.
Cinque giorni fa i terroristi hanno tentando di attaccare la base militare di Balikhadar. Ne è nato un conflitto a fuoco in cui sono morti tre jihadisti e un militare.
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