4 novembre 1966, 4 novembre 2023. La storia si ripete

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4 novembre 1966, 4 novembre 2023. La storia si ripete

4 novembre 1966. Firenze va sott’acqua. Un dramma collettivo, raccontato da infinite storie tragiche che si perdono nel sarcasmo del vero toscanaccio.

Mai piangersi addosso

Le tragedie sono affrontate con quella vis polemica che fa parte della fiorentinità e che rasentano il sacrilego. Anche i drammi più rilevanti si riducono ad un irriverente dramma grottesco.

Oggi 4 novembre 2023 la storia si ripete. Non a Firenze. L’Arno nel diluvio di giovedì scorso ha retto bene. Bilancino è stato un illuminato progetto che ha aiutato a proteggere il capoluogo dalle piene e a consentire la distribuzione delle acque nelle torride estati. Le casse di espansione hanno fatto il loro dovere e hanno permesso di vivere, anche se con qualche apprensione, la bomba di acqua riversatasi sul territorio.

Il problema stavolta è stato nei dintorni di Firenze, soprattutto nel pratese e nell’empolese. Il Comune di Vinci – la città di Leonardo – ha vissuto ore tragiche. Il sindaco Giuseppe Torchia ha riferito che la situazione ancora dopo due giorni è molto critica: “Ci sono strade interrotte e famiglie isolate nella zona collinare”. La preoccupazione maggiore adesso è per la situazione meteo delle prossime ore.

E’ polemica sul livello di allerta diramato qualche giorno prima l’evento: arancione

C’è chi sostiene che sia stata un’allerta non in linea con la gravità di quello che è in realtà accaduto. Forse era più opportuna un’allerta rossa. Il Governatore Giani si è difeso: “L’allerta arancione implica già un rischio molto alto, che comporta attenzione a possibili problemi idrogeologici”. I problemi idrogeologici ci sono stati e anche molto gravi. Probabilmente oltre l’arancione. Sette sono state le persone decedute a causa delle piene; intere zone allagate; case, capannoni, scantinati sott’acqua; auto trascinate dalla furia delle acque; trasporti in tilt.

L’autostrada Firenze Mare ha subito uno stop fra Firenze ovest e Pistoia, allagata in più punti, a causa di smottamenti e frane la più rilevante dove passa il Bisenzio diramazione verso la A1. Si sono riempiti esondando il torrente Ombrone e il torrente Furba che ha invaso la cittadina di Seano.

Completamente allagati i comuni di Campi Bisenzio e Quarrata

Stop ai treni tra Prato e Pistoia e tra Prato e Vaiano, dove i passeggeri di un treno da Bologna rimasto bloccato sono stati ospitati per la notte.

Aeroporto di Peretola fermo. Nessun atterraggio e decollo, per il forte vento e la pioggia. Tutti i voli sono stati dirottati a Pisa.

Nella zona della Piana l’allerta è passata da arancione a rossa. Qui la protezione civile lavora a pieno regime per portare viveri e generi di conforto ai cittadini nelle case isolate. Alcuni cittadini di Campi Bisenzio ci hanno riferito che sono ancora “senza acqua, senza viveri, senza luce”. In queste ore la tregua dal maltempo ha consentito il deflusso dell’acqua che però risulta lento, troppo lento.

Stasera sono previste altre piogge

La Regione ha diramato nella zona pratese allerta rossa. mentre nella zona empolese allerta arancione. Il sindaco di Vinci Torchia ha riferito che l’evento meteorologico di scorso “ha carattere di eccezionalità. A Vinci sono caduti 140 mm di pioggia in 3 ore. Se riguardiamo l’archivio storico delle pluviometrie non si trova un evento di queste dimensioni”. Se facciamo un calcolo approssimativo, in tre ore a Vinci sono caduti oltre 7 milioni di metri cubi di acqua. Un volume che manda in crisi qualsiasi sistema di drenaggio delle acque superficiali. A Vinci – riferisce ancora il primo cittadino – i fossi sistemati per tempo sono riusciti a smaltire l’ingente volume delle piogge e le fognature hanno retto abbastanza bene.

Non così in altre zone della Toscana, dove tronchi e rami di alberi caduti hanno fatto “da tappo” a ponti e fognature, creando barriere al corretto deflusso delle acque.

Nelle ore di tregua si è cercato di ripristinare il possibile. Nelle case si è provveduto a togliere gli arredi bagnati, nei capannoni si fa la conta di danni a macchinari e merci. I Comuni coinvolti fanno appello alla Regione Toscana per il ripristino di strade, argini, ponti, ma anche per aiutare aziende e famiglie che hanno subito danni.

E’ presto per le polemiche che inevitabilmente seguiranno. Stasera è tempo di guardare al cielo e di sperare in un meteo, se non buono, quantomeno benevolo.

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