Una grande politica estera

Una grande politica estera

Pino Romualdi,che fu il vero inventore della Destra politica italiana del dopoguerra,invitava spesso alla “grande Politica”.A un concetto ed una pratica,cioè,che rifiutasse propagandismi,scorciatoie protestatarie,occasioni elettoralistiche, pulsioni qualunquiste, per poggiarsi, invece, su una cornice di valori e di visione dell’Italia e del suo ruolo nel mondo.

Una missione utile alla società italiana e per questo fatalmente aggregante

Uno degli elementi essenziali di ogni grande Politica, è la politica estera,che poi non è altro che una componente della ‘politica interna’.

Nella Prima Repubblica,la politica estera fu addirittura dirimente, perché fu la causa che impedì al più forte Partito Comunista di Occidente di entrare ufficialmente nell’area di governo.

Nella seconda Repubblica,la politica estera fu addirittura elemento di coesione nazionale.Potevano cambiare i governi ma non cambiava la direzione europeista ed atlantista testimoniate dal consenso praticamente unanime alle missioni di pace delle nostre forze armate o agli interventi in Iraq,Kossovo e Libia.

Nella terza Repubblica,invece,la politica estera,lungi dal rappresentare la Grande Politica,diviene armamentario di divisione nazionale col risultato di indebolire il ruolo ed il peso dell’Italia sulla scena internazionale, in una fase dove la crisi della globalizzazione impone più non meno Italia nel mondo.

Storicamente si insegna alla nostra diplomazia che l’Italia regge la sua politica estera su quattro frecce.Una verso il nord (Bruxelles),una verso l’ ovest (Washington),una verso sud (Mediterraneo),una verso est (Balcani).G

Geopolitica elementare su cui si basa il concetto di interesse nazionale

La lotta di classe sta al marxismo come la topografia alla geopolitica.Ebbene oggi tutte le quattro frecce sono oggetto di disgregazione nazionale più o meno evidenti.Se interesserà,vorrei in futuro intrattenervi su ciascuna di esse con lo scopo molto umile di una riflessione comunque utile se non ai decisori a chi ha a cuore l’alta missione storica dell’Italia nel mondo.

Questione di Grande Politica.

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