Una “chiaccherata” con l’amico Jaime Manca Graziadei mi ha stimolato a tal punto che ripubblico un mio post di qualche mese fa nel quale spiego l’America, o almeno ci provo.
Ecco il post:
Ci sono pochi posti nel mondo dove il divario tra quello che crediamo di sapere e quello che sappiamo è tanto ampio quanto nel caso degli Stati Uniti.
L’influenza degli Stati Uniti nei nostri consumi è così longeva che pensiamo di conoscere bene l’America quando in realtà, nella gran parte dei casi, la nostra idea è un impasto di luoghi comuni e poche informazioni concrete.
Convinti che gli americani siano tutti armati fino ai denti, non sappiamo, per esempio, che la metà delle armi in circolazione in America è posseduta dal 3% della popolazione
Convinti di conoscere come funziona la sanità negli Stati Uniti, ma pochissimi sanno la differenza fra “Medicare” e “Medicaid”.
Condanniamo gli Stati Uniti perché “hanno” la pena di morte, ma non sappiamo che nella maggioranza degli Stati non e’ applicata, vige una moratoria o e’ stata abolita.
Coltiviamo il luogo comune per cui gli Stati Uniti usino la mano pesante contro l’evasione fiscale e i reati dei cosiddetti colletti bianchi, ma in carcere ci vanno ancora soprattutto ragazzi neri
Ragioniamo e discettiamo sulla cultura americana e sulla sua idea di Stato e libertà, paragonando il tutto a quello che succede qui da noi, senza sapere o tener conto che gli Stati Uniti sono un Paese molto poco popolato: ci sono più persone nella sola New York di quante ce ne siano in 40 dei 50 Stati.
Siamo abituati a leggere l’intera politica estera degli Stati Uniti innanzitutto sulla base del petrolio, e della necessità di trovarlo, ma oggi gli Stati Uniti sono pressoché indipendenti dal punto di vista energetico.
L’elenco potrebbe continuare
Allo stesso modo, abbiamo accolto il risultato elettorale più clamoroso in quasi tre secoli di storia americana, la vittoria di Donald Trump alle presidenziali del 2016, a pochi anni di distanza dell’elezione di Barack Obama, primo Presidente nero, come la logica e prevedibile conseguenza dei nostri luoghi comuni.
Eppure ci sono fatti e cambiamenti profondi e non sempre visibili che spiegano eventi così straordinari
Molte persone descrivono l’America in base a ciò che leggono, in base a ciò che ascoltano e anche in base alla propria appartenenza politica.
Ma l’America va vissuta, scrutata, si deve conoscere la sua giovane storia sin dal primo insediamento, insediamento non colonia, a Jamestown in Virginia nel 1609, si devono conoscere gli americani e capire tutte le differenze profonde che esistono fra un americano “rozzo” del Texas o dell’Arizona e un americano “sofisticato” di New York o del Massachussetts.
Gli Stati Uniti non vanno solo visitati da turisti ma bisogna viverci, anche non molti anni come ho fatto io, per dare un giudizio più o meno corretto
Altrimenti darete sempre una lettura sempliciotta, fuorviante e non corretta di cosa sono veramente gli Stati Uniti d’America.
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