Arriva nella notte, secca come una fucilata: pace in Medio Oriente. I rappresentanti di Israele e quelli di Hamas (non della Palestina), sotto l’attenta guida di America e Qatar hanno finalmente trovato l’accordo.
Forse perché non ne potevano più di questa guerra. O forse perché qualcuno più grosso di loro ha alzato la voce. Questo qualcuno si chiama Trump. Che di mestiere fa il presidente degli Stati Uniti d’America. E quando POTUS dice: pace, veloce, altrimenti vi faccio vedere che significa l’inferno, ci sta che le parti in causa decidano che è il caso di darsi una regolata. Anche se il rilascio degli ostaggi è decisamente sproporzionato a favore di Hamas
E questo anche a due giorni dall’assegnazione del Nobel per la pace. Premio che secondo Herzog, il buon Donald meriterebbe.
I sinistri che dicono?
Io lo sento, sapete? Lo sento perfettamente che il vostro stomaco gracchia, scricchiola, produce acido in quantità industriale. Già perché dopo aver imprecato contro Israele e Netanyahu (il cui peccato più grave è stato di aver tirato troppo per le lunghe la reazione al massacro del 7 ottobre del 2023), dopo aver devastato stazioni, aeroporti, piazze, statue di papi. Dopo aver aggredito le Forze dell’Ordine (mai ringrazierò abbastanza i servitori dello Stato), adesso si trovano a dover dire grazie a questo guerrafondaio/capitalista/sovranista/diavolo di Trump. Un tizio che, pur essendo di destra e parecchio rissoso, non ha mai fatto una guerra che fosse una. Minacciata, ma non fatta. Al contrario di tutti i presidenti Liberal (rincoglioniti o no) che lo hanno preceduto.
La signora Albanese che farà adesso?
Dopo aver fatto incetta di cittadinanze onorarie, tranne che a Firenze dove si vive l’eterno conflitto del Sindaco Sara Funaro che deve parteggiare per Hamas per ordini di scuderia, ma non può rinnegare Israele per discendenza familiare, la signora Francesca Albanese adesso si troverà un po’ in difficoltà.
Famosa per le sue visioni (di queste si tratta) moderate e lucide; per i suoi modi garbati e accomodanti; per l’eleganza e la morbidezza delle sue azioni. Sempre pronta ad un contraddittorio, ad un dibattito sano e costruttivo, adesso avrà di che sbizzarrirsi. Ma a proposito: chiccazzè questa Albanese?
A leggere nelle varie testate (specialmente quelle a lei più vicine) viene tenuta in forte considerazione anche dai suoi amici vicini del PD, che la definiscono “narcisista ed arrogante”. Insomma, una che sa farsi voler bene.
Piccolo suggerimento non richiesto: prenda spunto dalle sue origini e torni nel paese da cui la sua famiglia discende (il cognome tradisce dei natali esteri). Magari portandosi dietro anche tutta la gente confusa della comunità LGBTQAXYGGT+ (ho perso il conto) con le loro belle bandierine della Palestina comprate a sconto alla LIDL. Che se li trovano quelli di Hamas, altro che prigionieri. Li tagliano in due. Magari fate una bella regata da Bari a Durazzo che adesso di barche della flottiglia paccottiglia qualcuna libera ce n’è.
A proposito di bandierine: vorrei vedere in giro più tricolori della Repubblica che bandiere palestinesi. Se vi piace così tanto la Palestina (libera o no, ma da Hamas) andateci.
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