Siria, torna il turismo anche nel sud

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Siria – Lo scorso settembre vi abbiamo proposto un reportage sul secondo gruppo di turisti italiani tornati in Siria dall’inizio del conflitto, iniziativa portata avanti dalla Onlus italiana Solidaritè Identitès in collaborazione con il Ministero del Turismo siriano guidato dal Ministro Mohammad Rami Radwan Martini, sempre pronto a dimostrare la grande ospitalità siriana ricevendo personalmente i viaggiatori provenienti dall’Italia. Il progetto si chiama “Turismo solidale” ed ambisce a promuovere la riapertura dei ponti tra il popolo siriano e il popolo italiano, attraverso una formula che differisce da quella turistica commerciale classica, ma che si articola, oltre che sulla scoperta delle bellezze storiche di questa ricchissima Nazione, anche sull’interazione attiva tra i viaggiatori e la popolazione locale, con finalità solidali e di interscambio culturale. 

Il terzo viaggio organizzato dall’associazione si è tenuto a Capodanno: altri italiani si sono recati in Siria per vedere con i propri occhi quanto è realmente accaduto durante questa sanguinosa guerra, senza accontentarsi della narrazione, sicuramente interessata, dei Media mainstream occidentali. La Capitale Damasco, la seconda città per importanza Aleppo, il sito archeologico della città di Palmira, le cittadine Cristiane di Maalula e Sednaya, la martoriata Homs, Hama e Tartus sono tutte località delle quali abbiamo parlato nel reportage di qualche mese fa, la novità importante di questo nuovo viaggio è stata il ritorno, per la prima volta, di cittadini italiani nella celebre città di Bosra, nel sud della Siria, a pochi km dal confine con la Giordania. 

Bosra è un luogo che affonda le proprie radici nella storia della civiltà, abitata già dall’età del bronzo, dal I secolo a.c. diventa Capitale del regno Nabateo, sottraendo lo scettro alla celebre Petra. In epoca romana, dove riveste il ruolo di Capitale della provincia d’Arabia Petrae dall’anno 106, vengono edificati imponenti edifici e infrastrutture, oggi parte di un vasto percorso archeologico. Con Giustiniano I diventa Cristiana, arricchendosi di ulteriori costruzioni, tra le quali molte chiese. Conquistata da Khālid ibn al-Walīd si trasforma in islamica, continuando a prosperare e rivestendo un ruolo importantissimo nella regione fino al XIII secolo. Successivamente il declino sopraggiunto con le invasioni mongole e ottomane non ha cancellato il fascino mozzafiato di questa città, la cui area archeologica è tra le più interessanti al mondo.

Un teatro romano da quasi 10.000 spettatori circondato da una gigantesca fortezza, i resti di un ippodromo un tempo capace di ospitare 30.000 persone, le tradizionali terme, il ninfeo, l’antico mercato romano e lo splendido arco nabateo, il quale si integra perfettamente con le porte ad arco di epoca romana, sono soltanto alcune delle meraviglie offerte da questa città, unica nel suo genere anche per essere stata interamente costruita in basalto. Entrando in questo dedalo di stradine circondate da pietre di colore molto scuro, dove sono rimaste anche molte antiche abitazioni civili in cui alcuni siriani vivono a tutt’oggi, si ha la sensazione di aver fatto un viaggio nel tempo. 

Le imponenti vie colonnate hanno purtroppo subito alcuni danni durante la guerra, qui si è combattuto duramente perché la zona è stata per anni sotto il controllo dei fondamentalisti, agilmente aiutati dai Paesi vicini che hanno sostenuto il tentativo di destabilizzazione della Siria. Oggi, grazie agli sforzi dell’esercito arabo siriano, questo territorio è tornato alla pace e si riapre all’arrivo dei turisti. Questa è anche una delle zone in cui il governo di Damasco ha attivato il programma di riconciliazione, volto a reinserire nella società coloro che erano caduti nella trappola della propaganda jihadista. Senza questa iniziativa del Governo siriano sarebbe stato impossibile passeggiare in tranquillità per le antiche strade romane che lastricano l’abitato.

Le immagini del gruppo di turisti italiani che visitano Bosra, rappresentano la speranza di una Nazione che ha voglia di gettarsi definitivamente alle spalle l’orrenda aggressione terroristica in corso da 9 anni.

Nel Governatorato di Idlib, al confine con la Turchia, l’ultima sacca occupata dai miliziani islamisti è ormai circondata dalle truppe siriane, che proprio in questi giorni stanno avanzando con determinazione. Solid Onlus ha annunciato che il prossimo viaggio di “Turismo solidale” in Siria si terrà alla fine di aprile, ci auguriamo di poter raccontare in quell’occasione del primo gruppo di italiani che torna a visitare Apamea, altro importantissimo scrigno di tesori archeologici, città prima greca e poi romana, purtroppo posizionata in una delle ultime zone ancora sotto il controllo dei gruppi terroristici presenti nella Siria del nord. 

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