Rolling Pandas alla scoperta di AdHoc News

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Rolling Pandas – Intervista di Greta Vanzulli. Parliamo del quotidiano on-line AdHoc News con Paolo Sebastiani, direttore e fondatore del giornale

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Perché questo nome curioso?

L’idea del quotidiano è nata in un tiepido giorno di maggio del 2018 – un inizio futurista, diciamo – una discussione molto animata con il direttore di un quotidiano con cui collaboravo, il giorno di maggio che diventa rovente, la rottura. Basta non ne voglio più sapere mi dico, creo un quotidiano ad hoc per me. Nasce AdHoc News.

E poi come sono andate le cose?

E’ stata dura, tutta l’estate dedicata al progetto, il 1° ottobre finalmente siamo on-line. Tanta soddisfazione, poche letture. Il primo giorno sono state un centinaio. Tutti che continuavano a ripetermi “ma chi vuoi che lo legga l’ennesimo giornale fai-da-te, con una redazione composta da una manciata di amici che scrivono a tempo perso”. Non ho mollato, continuando a lavorare sodo con ottimi risultati. Poi è arrivato l’amico Francesco Toccafondi, e anche grazie al suo supporto in redazione e alle sue competenze informatiche, abbiamo spiccato il volo. 

Quindi quota 100 letture l’avete superata?

Sì, abbiamo fatto un po’ meglio… in 17 mesi abbiamo pubblicato 3.500 articoli, superato le 5 milioni di letture, con un record  – la scorsa settimana – di 90.000 letture in un giorno. La tenacia ci ha ripagato.

Tutto merito della tenacia?

No, è stato un’ingrediente fondamentale ma non il solo. Penso che il fatto di non avere padroni, di non dover rendere conto a nessuno, unito alla cura per la scrittura e all’alto livello culturale di tutti coloro che hanno pubblicato sul giornale, abbiano fatto il resto. L’aver ricevuto l’autorizzazione a pubblicare articoli e video da intellettuali del calibro di Marcello Veneziani e Diego Fusaro, ha reso il progetto ancor più solido e autorevole.

A proposito di progetti, ne avete per il futuro?

Certo! Per prima cosa vogliamo rendere AdHoc News sempre più ricco di contenuti di alta qualità, e poi c’è la novità della nostra casa editrice: Adler. Il nome è un omaggio alle mie origini abruzzesi, i miei genitori sono del L’Aquila (Adler in tedesco significa Aquila, N.d.R.), e alla maestosità di un animale meraviglioso. Abbiamo già stampato sei titoli (a brevissimo sarà on-line il nostro sito www.adleredizioni.it) tra cui Mafarka di Filippo Tommaso Marinetti. Il capolavoro del fondatore del futurismo, incredibilmente finito nell’oblio, ha finalmente rivisto la luce.

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