Renzi critica la Meloni. Chi disprezza compra?

matteo

Renzi critica la Meloni. Chi disprezza compra?

Mentre Calenda sta celebrando l’Assemblea Nazionale di Azione (presenti in sala meno della metà dei delegati eletti, segno sintomatico di una disaffezione degli azionisti verso re Carlo), il suo ex socio Renzi “spara” bordate verso il Presidente del Consiglio Meloni.

E’ un Renzi in grande spolvero in questi giorni, battagliero e mai domo, che si propone come futuro leader di un “Centro che non c’è”.

Che ormai il bersaglio politico del boy scout di Rignano sia la Meloni non è una novità. Anche perché per gli altri politici è come sparare sulla Croce Rossa. Tutto troppo facile per lui.

Renzi registra, con precisa puntigliosità, le mosse politiche della neo “single” di Italia. Si sforza di prendere la mira ma non riesce a impallinare il/la Presidente senza cadere nel ridicolo.

Aveva provato un mese fa con il caso Lampedusa; l’ha stuzzicata più volte per promuovere l’elezione diretta del premier; le ha teso una mano per aiutarla nella riforma della giustizia. Niente, nessun cenno da Palazzo Chigi. Ci manca solo che Renzi metta bocca sulla fine della storia fra lei e Giambruno.

Con grande convinzione, su ogni media possibile e conosciuto, afferma che “La Meloni non sa governare”. Ora, io, personalmente, trovo che Renzi sia persona simpatica a affabile. Per questo faccio pubblicamente outing. Mi costa fatica ma lo faccio. Renzi, l’ho votato per tre volte di seguito per farlo diventare sindaco della mia città nonché della più bella città del mondo: una alle primarie PD, una alle elezioni a sindaco e una al ballottaggio delle elezioni a sindaco.

Ho sufficienti titoli per ricordargli che quando ha fatto il Presidente del Consiglio aveva più del 30 per cento dei voti, mentre adesso si ritrova a poco più del 3%. Probabilmente qualcosa di sbagliato da Presidente dell’esecutivo deve averlo pure fatto. Forse qualche domanda su chi sa governare davvero dovrebbe porsela.

Ritornando ai fatti, secondo il buon Matteo, la Meloni sarebbe rea di attuare una politica “troppo poco di destra perché aumenta le tasse”. Inoltre se al Governo “ci fosse stato ancora Berlusconi, col cavolo che avrebbe aumentato le tasse”.

Rincara la dose all’evento “Volare Alto” di Torino dove addirittura il leader di Italia Viva spara ancora sull’esecutivo affermando “che cambia idea su tutto, trivelle, Europa, Nato e pensioni”. E su Salvini esce con la battuta “Finirà per fare il volontario su una Ong del Mediterraneo”.

E giù con altri amarcord sull’era Berlusconi e la sua persona, con la sviolinata verso gli elettori di Forza Italia. Forse più che a capo del Centro, si vuole porre a capo della coalizione post Berlusconi?

Le uscite del nuovo Machiavelli fiorentino per la realtà non sono soltanto verso Meloni & C. Tutti lo evitano, preferirebbero nelle proprie file un terrorista dell’Isis, piuttosto che allearsi con lui. Ne sa qualcosa il Carletto azionista nazionale.

I due non riescono proprio ad andare d’accordo. E’ più forte di loro. Renzi gli lancia accordi per le prossime elezioni europee, Calenda lo respinge come farebbe un innamorato ferito. Per dispetto Renzi crea il nuovo gruppo parlamentare Italia Viva –Centro, defenestrando gli ex azionisti. “Con Calenda non è proprio possibile andare d’accordo”, dichiara convintamente Renzi. Cosa anche possibile visto anche quanto dichiarato oggi all’assemblea di Azione dallo smunto Enrico Letta. Davanti alla scarna platea dei delegati di Azione, Letta candidamente dichiara “Sono sicuro che – con Calenda- discuteremo, anche litigheremo, con Carlo funziona così”. Già, funziona così. Il pisano Letta che concorda con il fiorentino Renzi. Roba mai vista.

La telenovela del divorzio ha la trama di una commedia goldoniana. Renzi guarda dritto a destra, sparlando a destra e manca della Meloni. C’è un detto che però dice “chi disprezza compra”. E forse Renzi vuol davvero comprare.

Azione guarda invece a sinistra e invita la Schlein al congresso romano. Grosso sbaglio considerato i pessimi risultati del PD nelle recenti tornate elettorali.

Dall’altra parte il Governo tira dritto. “Non ti curar di loro ma guarda e passa”, a proposito di fiorentini famosi. Meloni nel frattempo posta una foto della figlioletta con tanto di trafiletto di esaltazione della maternità. Chissà che in questo post non ci sia un velato messaggio all’uomo “threesome”, che nel frattempo, per penitenza, ha tagliato l’adorato ciuffo.

Silvia Castellani

Exit mobile version