Referendum Giustizia, il Centrodestra cala l’asso Zanon

Referendum Giustizia, il Centrodestra cala l’asso Zanon

​Mentre la sinistra e l’Associazione Nazionale Magistrati serrano i ranghi per difendere lo status quo, il centrodestra risponde con l’autorevolezza.

Sarà Nicolò Zanon, giurista di fama ed ex vicepresidente della Corte Costituzionale, a guidare il comitato unico della maggioranza per il “Sì” al referendum sulla riforma Nordio

​Una scelta che blinda il percorso verso la separazione delle carriere e la fine dello strapotere delle correnti, puntando su un profilo tecnico di altissimo profilo che non ha mai nascosto la sua vicinanza a una visione garantista e liberale della giustizia.

​Zanon, 64 anni, è ordinario di Diritto costituzionale e già membro del CSM

Rappresenta la sintesi perfetta tra rigore accademico ed esperienza istituzionale. Nonostante i prevedibili attacchi della stampa d’opposizione, che tenta di riesumare vecchie consulenze per screditarne la figura, la caratura del giurista è indiscutibile.

​Proprio pochi giorni fa, dal palco di Atreju, Zanon ha lanciato un monito durissimo contro la “correntocrazia” che ha inquinato la magistratura negli ultimi decenni, arrivando a denunciare una lottizzazione che, ai tempi della sua permanenza al CSM, sembrava non risparmiare nemmeno i servizi logistici

Una testimonianza preziosa che conferma l’urgenza di una riforma non più rimandabile.

​La novità del centrodestra è la formazione di un comitato, che vedrà la luce ufficialmente giovedì sotto la regia del sottosegretario Alfredo Mantovano. Non sarà solo una macchina elettorale, ma un vero e proprio laboratorio di pensiero conservatore e garantista.

​Tra i soci fondatori figurano nomi di peso che garantiscono una copertura totale dei valori del centrodestra, primo fra tutti Giacomo Rocchi, Presidente di sezione in Cassazione e membro della Fondazione Livatino

Un magistrato che ha sempre difeso con coraggio i valori non negoziabili e il diritto alla vita, lontano dalle derive ideologiche “gender” che spesso hanno influenzato alcune procure. Faranno inoltre parte Isabella Bertolini e Claudia Eccher, entrambe membri laici del CSM che portano l’esperienza diretta nel cuore del governo autonomo della magistratura.

Infine è stata prevista la presenza di Alessandro Sallusti, voce storica del giornalismo d’area, capace di tradurre i tecnicismi giuridici in un linguaggio comprensibile ai cittadini

​La nascita del comitato unico segna la fine delle piccole distinzioni tattiche tra i partiti della maggioranza. Sebbene la stampa di sinistra cerchi di enfatizzare presunti “derby” tra Fratelli d’Italia e Forza Italia sulle tempistiche o sui fondi, la realtà è che il centrodestra si presenta compatto per la sfida del 2026.

​L’obiettivo è chiaro. L’intento è quello di trasformare il referendum in un’occasione di riscatto per i cittadini, stanchi di una giustizia lenta, politicizzata e troppo spesso percepita come un sistema chiuso

Con la guida di Zanon, il fronte del “Sì” mette in campo non solo la politica, ma il meglio della cultura giuridica italiana per dire addio alla stagione dei processi mediatici e delle carriere incrociate.

​Il guanto di sfida è lanciato

La parola passerà agli italiani, ma con queste premesse, il cammino appare tracciato.

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