Proteste in tutta Italia: scendono in piazza le “Mascherine tricolori”

Proteste

Proteste in tutta Italia: scendono in piazza le “Mascherine tricolori”. Migliaia di persone hanno aderito all’appello lanciato sui social. 

Le manifestazioni si sono svolte in 65 città italiane, coinvolti quasi tutti i Capoluoghi di Regione. Una moltitudine di manifestanti ha sfidato i divieti recandosi in piazza per il primo appuntamento fissato dalle “Mascherine tricolori”. L’obiettivo dei promotori è quello di dare un segnale inequivocabile a Giuseppe Conte e a tutto il Governo. Per adesso, guardando i numeri e la convinzione, il risultato auspicato sembra essere a portata di mano. Le raccomandazioni fatte dagli organizzatori sono state rispettate: tutti i partecipanti hanno indossato mascherine con i colori della bandiera italiana, mantenendo anche il previsto distanziamento metrico tra un individuo e l’altro. Una protesta pacifica nei modi ma molto accesa nelle rivendicazioni.

“Cosa vogliamo?hanno tuonato dalla loro pagina fb – Anzitutto che la parola torni al Popolo, vogliamo la libertà, vogliamo che cambi questo sistema folle fatto di debiti, parametri, austerità, povertà, tasse opprimenti, stipendi da fame, dittatura dei “mercati”, di tecnologia usata contro i cittadini in modo invasivo e oppressivo. Qualcuno ha deciso che l’Italia deve fallire, che l’Italia deve uscire in ginocchio dalla crisi del Covid19. Qualcuno vuole in Italia milioni di disoccupati e milioni di imprenditori falliti, milioni di famiglie alla fame. Non lo consentiremo. Nonostante la repressione e i divieti, noi manifesteremo.

Una piattaforma rivendicativa chiara, unita ad una categorica dichiarazione di apartiticità

“Questo gruppo non ha connotazione partitica. I partiti hanno fallito il loro compito, o quantomeno al momento non vogliono assumersi la responsabilità di chiedere la cosa più importante: la parola deve tornare al popolo! Questo parlamento non rappresenta più la volontà popolare. E questo parlamento come questo governo non possono permettersi di decidere NULLA per il futuro dell’Italia.”

L’idea di questo nuovo movimento di protesta pare essere quella di scendere in piazza tutti i sabati, ad oltranza. In alcuni volantini divulgati in queste ore si invitano a manifestare commercianti, imprenditori, lavoratori e famiglie. Una chiamata a raccolta popolare e trasversale, indice del malcontento che vi è oggi in Italia per come il Governo sta gestendo questa emergenza.

Durante le proteste, dai megafonisti è stato letto un proclama, il cui contenuto si incentra prevalentemente sulla richiesta di andare ad elezioni il prima possibile, sul ripristino delle libertà costituzionali e su una dura contestazione all’Unione Europea e alla moneta unica.

Unico simbolo permesso in piazza: il tricolore italiano.

 

UN SEGNALE AL GOVERNO

Se questa nuova aggregazione dal basso avrà un futuro e saprà incidere lo vedremo nelle prossime settimane. Ciò che è certo è che sono sempre di più gli italiani desiderosi di far sentire la propria voce. Anche oggi, il messaggio è apparso chiaro: i cittadini sono stufi e si sentono sempre meno rappresentati dalla classe politica attuale. Il protrarsi delle norme che reprimono la libertà di muoversi e di lavorare ormai non convince più, soprattutto perché non accompagnata da concrete misure di sostegno a famiglie e imprese.

Il popolo si sente abbandonato e ha voglia di partecipazione. Proteste come quella di oggi dovrebbero far riflettere chi Governa: i media mainstream possono fare terrorismo psicologico quanto vogliono, l’istinto di tornare a vivere vincerà sempre su tutto. Fa parte di noi, nessun DPCM e tantomeno qualche giornalista svolazzante su un elicottero potranno mai cancellare la natura dell’uomo.

Insomma, la stagione di proteste è appena cominciata e si preannuncia essere decisamente calda.

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