Pamela Mastropietro: fine pena mai, a volte è solo giustizia

Problemi psichici

Pamela Mastropietro: fine pena mai, a volte è solo giustizia

Gioire per un ergastolo è triste, ma è al contempo anche sublime, perché è giusto.Per l’assassino di Pamela Mastropietro,Innocent Oseghale, è stato stabilito che ci sarà l’ergastolo.

Sei anni, due volte in Cassazione. Finalmente si è deciso che la sua pena non finirà che con la sua morte.

Un evento sicuramente tragico. Perché infliggere una punizione non è mai un successo del sistema giudiziario. Prevenire un reato sì. Ma se si arriva alla punizione, vuol dire che la fase preventiva è fallita, salvo si tratti di censurare un tentativo di reato.

Ma punire, ad un certo punto, è giustizia. L’ultima difesa dello Stato. L’ultimo modo per difendere chi potrebbe subire violenza da un mostro a piede libero.

Un uomo che toglie una vita, la vita di una persona indifesa, fragile, ne smembra il cadavere, cerca coscientemente di occultare le prove ed ancora oggi si rifiuta di dire tutta la verità, non merita alcuna clemenza.

La pietà sarebbe un’offesa verso la vittima, verso chi le voleva bene ed oggi deve restare a soffrire tutto il dolore che questo mostro ha procurato.

Il dolore di chi resta è necessariamente parte della responsabilità di chi ha ucciso.

L’ergastolo è anche per questo

Un altro uomo che da troppo tempo aspetta giustizia, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, prima della sentenza ha scritto sul suo profilo Facebook: “Dopo quasi 6 anni ,per il femminicidio più terrificante che io ricordi , ancora dubbi se dare l’egastolo oppure ridurre la pena Assurdo. Sosteniamo questa madre abbandonata un po’ da tutti”.

Quest’uomo ha detto con parole semplici e chiare, quello che è più vero in questi casi .E  cioè che il sistema giudiziario dovrebbe essere rapido ed efficace.

Se un uomo è innocente, la rapidità è una garanzia di arrecargli danno minore. Se un uomo è colpevole, non si può offendere la memoria della vittima e sottoporre ad un calvario, coloro che amavano la persona da lui offesa,per un tempo così lungo.

Altrimenti ci si rende complici della sofferenza inflitta!

Non me ne frega niente di questo mostro

A me di Oseghale non importa. A me importa solo che sia separato dalla società, dagli individui sani. Che non possa più far male a nessuno.

Ma per il resto non merita attenzione.

L’importante non è lui. L’importante è la vittima. La storia della vittima. I familiari della vittima. Tutte le persone indifese che rischiano ancora di subire violenze ingiuste, da mostri come lui, per la debolezza del nostro sistema paese, nel controllare il proprio territorio.

La giustizia umana non è perfetta. Ieri non abbiamo avuto pienamente giustizia. Perché in questo, come in tanti altri casi, se si potesse avere una piena giustizia, alla vittima sarebbe restituita la vita.

Questo non lo possiamo fare . Ma abbiamo il dovere di punire nei limiti della nostra capacità umana.

Per la sorte di quel mostro maledetto non voglio essere né contento, né triste, né niente altro. Perché non merita alcun sentimento, nessuna attenzione.Considerarlo in qualsiasi modo sarebbe fargli un favore. Mi è del tutto indifferente come sarà la sua vita in cella, basta solo che ci resti.

Io gioisco. Ma gioisco per la giustizia terrena che fa onore al suo nome

Gioisco per Alessandra Verni, una Madre coraggiosa che cerca ancora di avere piena luce sulla vicenda. E DIO solo sa quanto avrebbe il diritto di averla. E soprattutto le istituzioni dovrebbero aiutarla,ad averla. Gli inquirenti dovrebbero fare di tutto per capire cosa è successo, cosa non ha funzionato nel nostro sistema.

Il caso di Pamela Mastropietro è un caso incredibile. Soprattutto per tutte le mancanze del nostro sistema,che mettono ancora in pericolo tante giovani donne a tutt’oggi. Questa donna non va lasciata sola nella sua battaglia deve schierarsi a fianco a lei nella sua richiesta di giustizia tutto il popolo italiano.

Perché Pamela è l’Italia, quello che è successo a lei potrebbe succedere a qualunque figlia, a qualunque sorella, a qualunque nipote, a qualunque ragazza, a qualunque amica di qualunque italiano. Nessun italiano pensi che il caso Pamela Mastropietro non lo riguarda, perché nessun caso più di questo riguarda ogni italiano.

Gioisco della vittoria dell’avvocato Marco Valerio Verni, Zio di Pamela, che ha portato avanti in prima linea una battaglia legale di alto profilo.

Ma che per lui deve aver comportato un coinvolgimento ed una sofferenza emotiva terribile in questi anni. Che lo ha portato a rivivere quella terribile vicenda ed a doverne analizzare i dettagli ogni giorno.

Un uomo che ha dimostrato un grandissimo spessore ovviamente professionale, ma anche umano. E che ha avuto la soddisfazione di vedere almeno punito il principale responsabile.

Gioisco per il Padre di Pamela ,che non ha potuto vedere questo giorno, ma almeno questa sentenza rende onore anche alla sua memoria.

E gioisco per Pamela. Perché chi distrugge una vita così bella e fragile non ha il diritto di vivere in libertà la propria.

Una civiltà non si dimostra superiore regalando ingiustamente clemenza a chi non la la merita. Ma tutelando le vittime, ed anche quelle che sono le potenziali future vittime dai mostri.

Per uno come Oseghale l’ergastolo è un trattamento fin troppo umano.

Ora caro Stato se questa “s” maiuscola te la vuoi meritare, prendi anche gli altri responsabili di questa vicenda.

Anche l’ultimo bastardo colpevole di questo reato orribile, non deve più vedere un giorno di libertà nella propria vita.

Fin quando non garantirai questo,  caro Stato,non avrai davvero garantito la tua autorevolezza, non avrai davvero stabilito la tua autorità, la tua superiorità morale.

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