Mosca e disinformazione: il rogo di Odessa

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Siamo abituati a sentire solo una campana, a pensare che tutto quello che viene da Mosca sia disinformazione e mistificazione.

Il governo ucraino sarebbe un buon governo che vuole promuovere i valori della democrazia e della libertà in tutto il mondo. Osteggiato da un governo dittatoriale con mire espansionistiche come quello di Vladimir Putin. Ora Fino a prova contraria comunque Vladimir Putin è un presidente democraticamente eletto ed a larghissima maggioranza. Sarebbero solo ed esclusivamente violente milizie filo sovietiche a perpetrare crimini a danno di civili ucraini inermi.

Praticamente una minoranza russofona aggressiva a danno di una pacifica amministrazione governativa ucraina.

Governo ucraino democratico…

Ma mentre fu possibile per i manifestanti di maidan cacciare via anche con scontri violenti, il governo ucraino del presidente Viktor Fedorovyč Janukovyč

Non andò tanto bene a dei manifestanti filorussi che pacificamente stavano esprimendo il loro dissenso ad Odessa, una volta che il Democratico regime ucraino si era insediato. Difatti questi poveretti furono immediatamente aggrediti da alcuni gruppi organizzati, probabilmente estremisti nazionalisti ucraini. Sembra addirittura che i feriti si siano avvicinati a 200. Mentre i morti non sono mai stati quantizzati esattamente, ma si ha notizia certa di almeno 48 persone.

Il rogo di Odessa

Un vero e proprio rogo di massa dentro la Casa dei Sindacati, luogo in cui molti si erano rifugiati per sfuggire alle violenze, dove si portò avanti un crudele e disumano massacro tigno della peggiore epoca barbara dell’umanità.

Gli assalitori impedirono ad i soccorritori di spegnere l’incendio ed aiutare le persone in difficoltà, arrivando a sparare ed al linciaggio di chi stava cercando di mettersi in salvo.

Ma all’atrocità del gesto fece eco la ancora peggiore scelleratezza del governo di Kiev che si guardò bene dal punire i responsabili, tanto da non averne perseguito alcuno per via giudiziaria. Questo almeno ebbe il merito di palesare la connivenza del nuovo regime.

Ovviamente ci furono ben poche proteste a livello internazionale, poiché in era di politicamente corretto non hanno diritto alla tutela della vita coloro i quali vengono ritenuti dalla parte sbagliata. Questo devo offrire uno spunto di riflessione sul fatto che la verità non è solo da una parte.

Le brutalità sono state compiute anche da chi oggi vuole passare per l’unica vittima. Dunque la strada migliore è continuare sulla via del dialogo con Mosca.

 

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