Milei e la libertà perduta

Milei e la libertà perduta

Per quanti hanno deciso di dedicare una mezz’ora della propria vita ad ascoltare l’intervento del Presidente Milei tenuto al World economic forum, ne propongo una chiave di lettura italiana.

Prima di tutto non bisogna scordare che, quando sentiamo dire di nuove iniziative legislative necessarie per “regolamentare” o “aiutare” , “sostenere”, attività , settori o ritenute necessarie per la salvaguardia di un qualcosa piuttosto di qualcos’altro, in realtà i promotori , siano essi politici o burocrati stanno cercando di sfruttare la loro posizione per mantenere potere e poter indirizzare le risorse, dove e come gli torna più comodo.

Purtroppo, ne abbiamo fulgidi esempi anche nel recente passato, lo abbiamo visto recentemente con RDC , quota 100 poi 101 ora 102 e 1/2 e bonus , 110% , monopattini ecc.ecc. oppure aiuti a Alitalia piuttosto che a partecipate decotte, tutti provvedimenti lanciati come indispensabili e spesso risolutivi ma che all’ atto pratico quasi sempre i risultati sperati già dopo pochi mesi hanno reso chiaro la loro l’inefficacia e reso evidente con l’ andare del tempo che si trattava di provvedimenti non solo inefficaci ma finalizzati quasi sempre a soddisfare una categoria , oltre al fatto che la loro dispendiosita’ è bene ricordare ricade Quai subito su di noi come un macigno, tradotta in aumento del debito, delle imposte per sostenere quest’ ultimo e mancanza di risorse per fare fronte ai veri problemi di cui un governo dovrebbe occuparsi come l’inflazione determinata da condizioni non prevedibili e congiunturali come guerre e relativo aumento costi energetici, infatti paesi più virtuosi come l’odiata Germania hanno potuto tranquillamente sostenere gli aumenti energetici evitando ai cittadini i costi subito dagli italiani con relativa riduzione del potere d’acquisto dei già ridotti stipendi.

Questa è la politica

E purtroppo quando non ci riescono direttamente lo fanno indirettamente con regolamenti o leggi come la scadenza dei motori endotermici entro il 2035 , di fatto messo fuori legge impedendone l’immatricolazione dal 2035, e considerando come unica opzione le auto elettriche danneggiando così un settore quello dell’ automotive nel quale Germania e Italia erano leader e tutto questo a solo vantaggio quasi esclusivo della Cina leader indiscusso dell’ auto elettriche.

Come è possibile?

Semplicemente regolamentando.

Altro esempio è la discussione per la votazione a Bruxelles di una direttiva che nelle intenzioni dovrebbe obbligare tutti gli stati menbri ad adeguare tutti gli immobili con lavori costosissimi e spesso irrealizzabili in realtà come i nostri centri storici col fine e pretesto di imporre la riduzione del consumo energetico delle case.

O con limiti da 30 km orari in città

È ovvio che nessuno mette in discussione il principio o la finalità, ma è l’ imposizione per decreto che è sbagliata e svela la malcelata idea di una visione socialista dove lo stato permea e regola tutti gli aspetti della vita dei propri cittadini, riducendone fortemente la libertà di espressione, economica e di movimento.

Sono tutti provvedimenti, appunto, come dice Milei , mirati ad imporre il controllo dello stato sui cittadini e potersi garantire le risorse in modo coercitivo con tasse e imposte, spesso utilizzate solo per mantenere un sistema Amministrativo pachidermico il cui unico scopo è l’ auto sostentamento fine a se stesso.

E come giustamente fa notare chi meglio degli Argentini possono confermare il pericolo rappresentato dall’assistenzialismo e populismo, che invece di ridurre la povertà ne crea molta di più.

Il Presidente Milei conclude il discorso scorgendo il rischio del collettivismo assistenzialista come un pericolo imminente per tutto l’Occidente.

Il motto è : Lo Stato non è la soluzione, lo Stato è la causa del problema.

 

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