Mastella e lo scudo crociato, ultima spiaggia del M5s

Volevano aprire il palazzo come una scatoletta di tonno:ci trovano Mastella. E lo scudo crociato.

I paradossi del M5s

I più atterriti a dover tornare alle (non) occupazioni precedenti in caso di voto anticipato sono i Grillini.

Tra chi dovrebbe tornare al San Paolo, pardon al Diego Armando Maradona, e chi a fare il GF, serpeggia lo sgomento.

Lo stesso di Mattarella, che però ha chiesto che i cosiddetti “responsabili“, cioè parlamentari pronti a vendersi al miglior offerente, non siano cani sciolti ma si radunino sotto un unico gruppo.

Gli Scilipoti dell’epoca Covid. I Mastella sempre verdi.

Il simbolo

Ed un gruppo ha bisogno di una bandiera, di un vessillo, in questo caso sotto cui nascondersi dal pubblico ludibrio.

Quella di trovare una casa (o meglio un simbolo) che li possa riunire tutti, è la necessità di queste ore.

Indovinate quali simboli sono in ballottaggio?

Il peggio della peggior prima repubblica, avrebbero detto i grillini prima maniera.

Ora ne fanno un’ esile speranza.

Lo scudo crociato dell’UDC, il garofano del Psi e il gabbiano dell’Italia dei Valori.

Ed il fatto che uno valga l’altro è emblematico del momento di terrore attuale.

Di terrore e di pressappochismo di persone che amministrano i nostri destini in un’epoca buia senza precedenti, e non saprebbero tenere la contabilità della tombola natalizia.

Terrore che un governo che ci ha portato ad avere più morti di tutti, l’economia in ginocchio ed i ristori che non arrivano, possa cadere.

Questo è il dato reale, mentre tutti si abbottonano la giacca pontificando che non è il momento.

Se non ora quando?

Quando i miliardi del Recovery Fund, e probabilmente del Mes saranno stati sperperati in malo modo?

Quando la campagna vaccinale si rivelerà quello che è già adesso: un flop disorganizzato ed improvvisato?

Il grande tessitore

A chi si deve affidare il governo dell’onestà, siamo onesti, nel tirare a campare?

Ad un’altra nemesi dei pentastellati.

Al peggio del peggio secondo loro.

Clemente Mastella.

Il Mastellone che è sempre stato indicato come l’incarnazione del malo politicante italico.

Ed invece ora lo invocano, lo pregano, lo scongiurano di trovare qualcuno.

Sia Clemente

Finge rammarico  per l’attuale fase politica, ad una crisi aperta in piena pandemia il Mastellone nazionale.

Ed intanto si toglie macigni dalle scarpe.

Se penso alla vecchia guardia dico che siamo ancora meglio noi, mai ci sarebbe venuto in mente di piantar grane in un momento come questo. Renzi è un piccolo Trump italiano, il suo atteggiamento è inconcepibile sul piano morale“.

Si dice ottimista sulla riuscita dell’operazione salvataggio, nella quale gioca titolare.

C’è un gruppo di persone che si può mettere insieme per tenere in piedi questo governo fino a fine legislatura, se servirà. Non è un’operazione di palazzo, io ho la mia poltrona di sindaco di Benevento, dove il Pd locale è contro di me e i 5S mi minacciano in tutti i modi, ma lavoro per il bene dell’Italia”.

Per il bene nostro e di 5 stelline che hanno ormai perduto completamente la faccia.

Posto che l’abbiano mai avuta.

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