Lo spettacolo indecoroso di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro

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A fondo pagina trovate il video scritto, diretto e recitato da un Beppe Grillo al limite della pantomima pietosa. Non è un video in cui un padre cerca di difendere un figlio accusato di stupro di gruppo. Stiamo parlando di stupro, non di aver rubato un pacchetto di gomme al bar.

È un video studiato ad arte nei minimi dettagli. Con tempi e toni teatralmente esasperati. Un artista dell’intrattenimento al suo massimo splendore. Applausi a scena aperta.

Devo essere sincero che all’inizio ho pensato: figlio mio scolati una boccetta di Minias, perché hai i nervi a pezzi. Le benzodiazepine a volte sono una mano santa. Invece poi ho capito che è tutto studiato a tavolino. Grillo si dimostra sempre di più un maestro in questo.

Peccato che stavolta forse si è lasciato prendere un po’ troppo la mano. Si sa: l’età avanza, il governo non è più suo e quindi ci sta che tenda a esagerare. Ti capiamo Beppe. Non ti crucciare. Adesso vi invito a vedere il video, se non lo avete già visto.

Le reazioni politiche, specialmente della Boschi

Tutte le parti politiche, pur riconoscendo il dolore che possa avere un padre in una situazione del genere, si sono scagliate verso il comico per l’utilizzo del video per fare l’avvocato del proprio figlio. Mediaticamente un potente autogol.

Oggi sono affascinato dalle dichiarazioni di Maria Elena Boschi, le condivido. E quindi le condivido con voi:

“Di che cosa si lamenta oggi Beppe Grillo? Di un clima schifoso, di un attacco verso la sua famiglia? Ma vi ricordate cosa ha fatto a me, a mio padre, alla mia di famiglia? Mio padre è stato accusato di ben altri reati, certo non di stupro. E dopo indagini di anni, non ha nemmeno una sentenza di condanna. Archiviato. Eppure quanto odio, quanta volgarità, quanta violenza verbale in quegli anni hanno accompagnato la mia famiglia. Spesso ispirati da Beppe Grillo e dal M5S. Eppure noi abbiamo aspettato che parlassero i giudici, abbiamo aspettato che la giustizia facesse il proprio corso a differenza di Beppe Grillo”.

Continua: “Oggi Beppe Grillo ci spiega che ci sono due pesi e due misure. Che ci sono le regole e la morale che si applicano a lui e alla sua famiglia e quelle che valgono per la mia di famiglia e quella di tutti gli altri attaccati ingiustamente negli anni dal M5S. Caro Beppe Grillo, ti devi semplicemente vergognare”.

“Quando dice che la ragazza che ha denunciato il figlio per stupro è sostanzialmente una bugiarda perché ha impiegato otto giorni a denunciare, fa un torto a tutte le donne vittime di violenza”.

Poi si ricorda anche che in vita sua ha fatto l’avvocato: “Quando Beppe Grillo dice che suo figlio è chiaramente innocente perché non è né in carcere né agli arresti domiciliari, dice una falsità da un punto di vista giuridico che non sta né in cielo né in terra”.

Insomma legnate ben calibrate. Brava MEB, mi sei garbata. Oggi.

p.s.

Grillo ha definito i presunti stupratori come  “quattro coglioni in mutande”. La mia bambina di neanche 5 anni dice sempre: chi lo dice, lo è!

 

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