La Ue ci restituisce le mascherine “rubate” dalla Germania

Mascherine

Mascherine – 830mila mascherine chirurgiche, comprate dalla Dispotech srl di Gordona e destinate alla Protezione civile ed agli ospedali, erano bloccate in Germania. La causa di questo stop sarebbe da ricondurre al 4 marzo scorso quando il Ministero dell’Economia tedesco diffuse un’ordinanza che vietava l’esportazione di una serie di dispositivi medici.

Tra le merci bloccate, anche l’ordine della società con sede in Valchiavenna. La Dispotech srl avrebbe acquistato le mascherine chirurgiche dalla Cina che, successivamente, sono state importante in Germania da un importatore tedesco e per questo motivo sarebbe scattato lo stop. 

Ma qui si trattava di un mero transito di merci già acquistate e pagate dalla società italiana.

La sospensione del divieto di esportazione è prevista, per contrastare una minaccia alla “soddisfazione di bisogni vitali” in uno Stato membro dell’Unione europea o dell’Associazione europea di libero scambio, per proteggere la salute e la vita delle persone.

Ma questo era un caso del tutto diverso e la Ue, bontà sua, è intervenuta.

Sono lieto che il governo tedesco abbia annunciato che invierà 1 milione di mascherine in Italia”.
Così il commissario Ue al mercato interno Thierry Breton ha reso noto lo sblocco delle forniture delle mascherine dalla Germania verso il nostro Paese.
Ho avuto intense discussioni con Germania e Francia sulle loro misure restrittive. Accolgo con favore il fatto che ora consentiranno l’esportazione di dispositivi di protezione”.
“L’industria ci dice che la consegna degli ordini è già stata sbloccata e i ministri italiani per la salute e l’industria mi hanno confermato queste informazioni. Continuerò a seguire da vicino la fornitura di materiale per l’Italia” chiarisce Breton.

La Commissione europea si era detta pronta a lanciare una procedura di infrazione con iter accelerato nei confronti della Germania per il blocco all’export delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione.

La situazione si è potuta sbloccare grazie al tempestivo intervento di Api Lecco e Confapi nazionale, insieme al Ministero degli Esteri ed all’Ambasciata italiana.

Ma delle mascherine, al di là delle vicende burocratiche, ad oggi non ci sarebbe più traccia.

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