La Turchia apre le frontiere per 72 ore

Frontiera Turchia

Dopo i bombardamenti aerei di ieri che hanno causato secondo le fonti turche, 33 soldati morti e 36 feriti per mano russa, sul fronte di Idlib, la situazione sul fronte siriano sembra precipitare. La Russia parla di increscioso incidente e cerca di riportare tutto alla normalità spiegando che i soldati turchi uccisi da Damasco si trovavano in mezzo a terroristi siriani. Inoltre si è subita mossa per decretare il cessate il fuoco da parte degli alleati siriani. Questa violentissima escalation militare a Idlib, la regione del nord-ovest della Siria dove sono in corso scontri tra le forze governative di Assad, con l’appoggio della Russia e le milizie ribelli sostenute dalla Turchia, pone in primo piano nelle agende governative la questione. Anche perché le azioni turche non si sono fatte attendere.

Senza perdere tempo il presidente Recep Tayyip Erdogan ha convocato un consiglio di sicurezza straordinario per decidere la controffensiva. Ankara ha preso una decisione dirimente: aprire le proprie frontiere per 72 ore e permettere ai profughi siriani che fino a quel momento premevano sui suoi confini di raggiungere l’Europa. La Turchia aveva più volte minacciato di “aprire le porte” dell’Europa ai migranti, ma questa volta i turchi sono passati dalle parole ai fatti.

Dopo questa dichiarazione centinaia di persone hanno abbandonato i campi per dirigersi con mezzi di fortuna o a piedi lungo le strade che conducono verso la frontiera con la Grecia.

La polizia greca ha reso noto di aver potenziato le pattuglie di frontiera dopo che la Turchia ha dichiarato che non impedirà più ai rifugiati di recarsi in Europa.

Secondo fonti ONU gli sfollati siriani nella regione nord-occidentale di Idlib, sono quasi un milione, metà dei quali minori, se dovessero spostarsi in massa sarebbe un problema molto difficile da gestire, non solo per le nazioni di confine ma per tutta l’Europa. Erdogan sta usando ora l’arma dei profughi per costringere l’occidente a prendere una posizione rispetto alla questione siriana. Anche perché i soldati turchi sono presenti nella zona senza una copertura aerea: un elemento che l’elettorato turco potrebbe non perdonare al presidente. Vedremo nelle prossime ore che cosa accadrà effettivamente e soprattutto se le frontiere turche saranno richiuse entro il termine stabilito dal governo di Ankara.

Manuela Locci

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