La tradizione dei cocktail italiani nel centenario del Negroni

Stiamo per entrare nella settimana di Ferragosto, uno dei periodi dell’anno in cui si consumano più cocktail. Che sia al mare, in montagna o in città, sorseggiare una bevanda ghiacciata in buona compagnia risulta essere sempre gradevole per socializzare al caldo agostano. Nell’ormai sconfinata offerta di bevande proposte dai locali, vogliamo soffermarci su una soluzione tipicamente italiana, nata a Firenze esattamente cento anni fa.

Il protagonista indiscusso di questa storia è il Conte fiorentino Camillo Negroni, uomo dalle mille risorse e dalla vita decisamente movimentata: allievo ufficiale, maestro di scherma, cavaliere, cacciatore, progettista di giardini e molto altro ancora. Amava vivere al massimo le sue passioni, tra le quali vi erano sicuramente anche quella di viaggiare e la cultura del bere miscelato.

Durante le sue frequenti esperienze londinesi il Conte Negroni si era innamorato del Gin, bevanda alcoolica nata in Italia grazie a dei monaci campani, che per la prima volta distillarono, con finalità mediche, alcool e ginepro. Successivamente, con obiettivi diversi, questa pratica venne ripresa dagli inglesi, che al Ginepro aggiunsero alcune spezie indiane provenienti dalle colonie britanniche, trasformando il Gin in una delle bevande alcooliche più diffuse nel mondo.

Camillo Negroni frequentava la drogheria Casoni di via Tornabuoni a Firenze, spesso per sorseggiare il Cocktail “Milano-Torino”, nato a metà del 1.800 e chiamato così per la rispettiva provenienza dei due ingredienti di cui è composto, il Campari e il Vermouth. Da questo cocktail ne discendono altri due, oggi tra i più conosciuti al mondo: l’Americano e appunto il Negroni.

L’Americano, contrariamente a quanto potrebbe far credere il nome, è quanto di più italiano possa esserci: si tratta di una semplice aggiunta di seltz (acqua molto gassata), al già citato “Milano-Torino”. La motivazione per la quale ha preso il nome di Americano è peraltro decisamente patriottica: si tratta di una dedica al famoso pugile italiano Primo Carnera, vincitore del titolo mondiale dei pesi massimi negli Stati Uniti e icona dell’Italia fascista.

Il festeggiato, ovvero il Negroni, nasce invece da un’idea dell’omonimo Conte nell’anno 1919. Desideroso di provare qualcosa di più forte, chiese al proprio barista di potenziare il suo Campari e Vermouth con il già citato Gin, rendendo così la miscela più robusta ma comunque molto equilibrata e dello stesso colore. Diede vita così, quasi per caso, a quella che oggi è una delle bevande più famose del mondo, il cui nome deriva proprio dal cognome del suo brillante ideatore. Quest’anno, in occasione del centenario dell’invenzione, sono state organizzate numerose iniziative e una targa è stata apposta per celebrare l’evento nel centro storico di Firenze, proprio dove un tempo si trovava la drogheria Casoni. 

Quando per il vostro aperitivo ordinerete un Negroni, o anche un Americano, sappiate dunque che non state per assaporare dei semplici cocktail, bensì dei veri e propri pezzi di storia italiana.

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