La svolta necessaria

Quella grande rivoluzione liberale che non si può più rinviare

gianfranco miglio

Gianfranco Miglio era, ed ancora oggi resta, un profondo pensatore ed un grande analista politico. Ciò che diceva ormai quasi trent’anni fa, è più che mai attuale.

“Il grado di civiltà politica di un paese dipende dal modo con cui si riesce a limitare la quantità e la presenza dei parassiti. I parassiti sono nella società così come sono sugli animali. Se i parassiti crescono al di là di un certo limite l’animale muore e muore una società”. Questo affermava il professore comasco al Congresso di Bologna della Lega Nord nel 1994.

“Il parassita è colui che non produce ricchezza ma vive consumando quella prodotta dagli altri. Centralismo e parassitismo sono due fenomeni strettamente collegati fra loro. Il Paese che siamo chiamati a cercar di cambiare è ammalato da un esercito di pidocchi”. Continuava nella sua analisi, oggi sempre
incredibilmente attuale. Poiché nel nostro paese è in corso una vera e propria battaglia politica e culturale tra chi vuole mantenere un insostenibile carrozzone e chi ritiene necessario superare questa Italia di caste.

Gli italiani eccellono individualmente

L’Italia è nella sua essenza un paese di artisti, di poeti, di geni: un popolo nel quale eccelle l’individuo. Gli italiani sono bravi a distinguersi, caratterizzati dalla loro genialità come singoli.

Il paese invece si caratterizza per l’impermeabilità e l’ostracismo verso qualsiasi progresso del singolo che non sia in un quadro ben definito e per tramite di corporazioni ben strutturate. Ecco perché molti cervelli scappano verso l’estero dove superano le preclusioni del sistema paese.

Questo paralizza le nostre prospettive come paese. Inibisce le nostre potenzialità e deprime la vera qualità che accomuna stragrande maggioranza degli italiani: la capacità di andare oltre i confini della banalità, creando l’eccellenza.

Ne sono testimonianza la nostra arte, architettura delle quattro città l’estro del manifatturiero, nella moda nel design della produzione.

il busto di Miglio posto a Brescia nel 2008 e deturpato dai soliti. Ero presente alla posa

Tutto è tenuto bloccato da un complesso apparato burocratico statale in costante espansione che, invade endemicamente ogni aspetto della vita sociale, vessando imprenditori, commercianti partite IVA. Dissanguarli per rendere possibile l’approvvigionamento dell’apparato.

Il tutto perché si vuole continuare a sostenere da una parte, quel potere clientelare di distribuire a pioggia interventi pubblici e posti di lavoro creati ad hoc per mantenere consenso politico.

La politica che vive di questo tipo di consenso è finita, perché non è più possibile sostenerne i folli costi.
Questo stato ha bisogno di andare verso riforme liberali concrete e decise. Miglio indicava una via chiara.

Senza mutare il sistema costituzionale centralizzato noi non riusciremo a sopravvivere. Contro questo modo di governare assurdo e incorreggibile c’è una sola alternativa: un sistema federale che rovesci la piramide fiscale e clientelare; concludeva così la sua riflessione.

La tragicità del momento corrente, ha portato non poter più rimandare la messa in atto immediata di questa soluzione.

 

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