La strategia del governo sui vaccini: “Prima la quarta dose, poi la quinta”

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Avanti tutta sui vaccini. Mentre il mondo della scienza predica calma, interrogandosi sull’opportunità o meno di altre dosi dopo la terza, il governo italiano sta già preparando il terreno per altre somministrazioni alla popolazione, che come sempre sarà costretta da obblighi veri e propri o ricatti a rinunciare al proprio diritto di scelta. Come rivelato dal Tempo, infatti, per il prossimo anno sono già stati messi in conto circa 2 miliardi di euro da impiegare nell’acquisto di farmaci anti-Covid, quasi cinque volte più dell’importo previsto per il 2021.

Il Fondo per l’acquisto dei vaccini anti Covid-19

Soldi già stanziati nel Bilancio 2022, come spiegato da Il Tempo che ha citato la bozza della manovra varata dal Consiglio dei ministri, in particolare l’articolo 82: “In soldoni, come recita lo stesso documento, il Fondo per l’acquisto dei vaccini anti Covid-19 e dei farmaci per la cura dei pazienti malati di Covid istituito nella legge di Bilancio dell’anno scorso è incrementato di 1.850 milioni di euro per l’anno 2022 da destinare all’acquisto dei vaccini anti SARS-CoV-2”. Nel 2021, la cifra in dotazione del Fondo era stata di 400 milioni.

Da cosa deriva questo sforzo economico così imponente? Difficile immaginare che i soldi saranno spesi soltanto in mascherine. Più probabile che il governo, sulla base anche delle indicazioni del sia pronto ad acquistare “circa 90-100 milioni di dosi di vaccini” ai prezzi correnti. Quanto sufficiente, di fatto, a lanciare una campagna di somministrazione non solo per la quarta, ma anche per la quinta dose, evidentemente già messa in programma o quasi.

Il calo nelle somministrazioni dei vaccini anti-Covid

Il tutto mentre, stando ai dati forniti dalla Fondazione Gimbe, si continua a evidenziare il calo nelle somministrazioni dei vaccini anti-Covid; che dal 20 al 26 ottobre sono state in media poco più di 152.000 al giorno. A diminuire sono state le prime dose, che in sette giorni hanno fatto registrare addirittura un -53% nonostante l’obbligo per gli over 50 e il ricatto al resto della popolazione sotto forma di Green pass, a testimonianza di un vero e proprio flop della strategia di Draghi e Figliuolo.

 

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