La scatola vuota delle sardine

La scatola vuota delle sardine

Mattia Santori leader della scatola vuota delle sardine rivolgendosi a Conte ha affermato:“Credo che siamo sempre più vicini al momento in cui sarebbe bello potersi finalmente incontrare”.

Dunque perché non sedere a tavola. I dolci non è bello guardarli dalla vetrina. Quindi perché no il movimentismo, la vitalità, lo spirito giovanile di rinnovamento possono pure chiudere un occhio davanti a quelle che sono le meravigliose opportunità che si aprono a stare dentro al palazzo piuttosto che fuori dal palazzo a manifestare per idee innovative.

Mica sarebbe il primo che si lascia sedurre dal potere.
Vediamo i pentastellati che avrebbero dovuto essere i leoni, ottenere la democrazia diretta, scardinare il parlamentarismo sordo alla volontà dei cittadini sostituendolo magari con nuovi strumenti web.
Il loro leader spirituale Grillo voleva addirittura abrogare i partiti.

Ed ora i leoni della democrazia diretta e del web sembrano essere diventati i barboncini del Colle. Pronti alla legge elettorale proporzionale, degna della più viva e vegeta prima Repubblica.
Viene in mente la storia triste, del buon Masaniello che da capo popolo si piegò a causa degli agi e degli onori ottenuti dal sistema di potere che combatteva.

C’è chi dice fosse stato colpito da pazzia, ma forse la sua pazzia fu quella di non ascoltare più la voce del popolo per legarsi in un abbraccio mortale con le élite del tempo.
Ora le nostre sardine, sono un’operazione politica molto furba.

Riprendere la piazza!

Visto che gli sciatti governanti, sono troppo sbiaditi per poter conquistare le folle, arrivano questi giovani carichi di buone speranze per galvanizzarle.
Ma mica fanno un altro partito. Cosa che sentendo i loro discorsi dovrebbe essere la più naturale.
Pur essendo alternativi non creano alternativa, ossia non danno una soluzione nuova.

Che cosa bisogna fare a seguito delle piazze, dei ragionamenti, e delle indicazioni delle sardine?
Una cosa molto semplice: consentire a questo governo, ossia al Partito Democratico di restare al potere.
Due giorni fa la stessa Repubblica titolava:”Mattia Santori, così la Sardina svegliò la sinistra: “Basta rassegnarsi, bisogna vincere”. Ma chi deve vincere?

Ossia la soluzione nuova delle sardine, sarebbe un mero tentativo di risvegliare un PD dormiente?
Il giornalista Francesco Maria Del Vigo ha detto che sono state un grande comitato elettorale per Bonaccini. Esattamente questo. La loro nuova risposta è semplicemente preservare il vecchio governo del Partito Democratico che fa va avanti ininterrottamente da 49 anni in Emilia Romagna.

Sono praticamente la nuova carrozzeria di una macchina con centinaia di migliaia di chilometri.
Cercano di far battere un cuore a sinistra, visto che le dirigenze dei partiti di governo si sono talmente tanto incancrenite di potere da non riuscirci più.

Idea valida quella di usare facce nuove, persone non note in politica, per salvare la pelle alla vecchia politica ed ai vecchi volti noti.

In sostanza sono sardine a lunga conservazione o che almeno tentano di mantenere ancora più a lungo il sistema di potere, di un partito che ormai non si sente più di abbandonare i palazzi per tornare in piazza tra le persone.

 

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