La Marina Militare e il ridicolo balletto, specchio di un Paese che affonda

MARINA MILITARE

La Marina Militare, un lavoro glorioso di cui ognuno dovrebbe andare orgoglioso. Le cose non sembrano stare proprio così. I militari sono ridotti a zampettare in un balletto in stile Amici di Maria De Filippi, a ritmo del tormentone dell’estate 2020.

Le divise bianche sono schierate per il saluto, in sottofondo però non c’è l’inno d’Italia né quello del Corpo. A sorpresa gli altoparlanti iniziano, piano, a pompare Jerusalema, la canzonetta dell’estate. La voce di una donna invita ad alzare il volume, mentre un’altra in divisa e berretto fa capolino nel cortile soleggiato a passi di danza.

La musica nel frattempo viene alzata, come sollecitato dalla voce fuori dal coro. I colleghi della marinaia al centro, dopo un iniziale tentennamento, azzardano i primi passi scomposti di quello che sembra un ballo di gruppo. C’è chi prova in solitaria per non sbagliare. Quando partono tutti insieme la poca coordinazione non premia l’improvvisata istruttrice. Ma un applauso liberatorio alla fine rende giustizia all’impegno. Che tristezza.

La Marina Militare sta facendo le opportune verifiche per accertare la provenienza di quella che potrebbe essere una goliardata sfuggita di mano a qualcuno. Incerti anche il luogo e il periodo in cui è stato girato. Sicuramente molto di recente, vista la canzonetta estiva utilizzata.

L’Italia sembra sempre più una nave che affonda.

 

 

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