LA CULTURA QUESTA SCONOSCIUTA
Iniziamo a restituire alla cultura il suo reale significato: tutto ciò che concorre allo sviluppo di un individuo così come gli atti concreti e spirituali di un popolo.
Ribadire tali definizioni può apparire banale e scontato,eppure , soprattutto in quest’epoca percorsa da sofismi e strumentalizzazioni varie tornare ai significati reali di termini fin troppo abusati ha un senso
Innanzitutto è più corretto parlare di culture al plurale che non al singolare,tante e varie sono le forme di pensiero della società. Eppure vediamo come nel nostro paese si parli di cultura al singolare e specialmente in un’unica accezione,ovvero della cultura di sinistra. Dal dopoguerra in poi la sinistra prima col PCI poi con i loro nipotini hanno detenuto il monopolio unico, assoluto e indiscutibile del sapere e delle conoscenze.
Storia, filosofia, attualità, costume ,tutte le interpretazioni della società filtrate dal pensiero marxista e dai suoi sacerdoti . Indubbiamente sono stati abili nell’impossessarsi delle leve della produzione della cultura certo grazie anche all ‘ignavia del potere politico che pur di governare lasciava che la cultura andasse in una sola direzione
I pochi coraggiosi che si opponevano venivano stigmatizzati e colpiti dall’ostracismo ,accusati del peggior delitto cioè di essere fascisti.
Attualmente la cultura o meglio il potere culturale occupato dalla sinistra è stato ridimensionato e messo fortemente in discussione eppure una visione culturale di destra con i propri valori ancora tarda a manifestarsi,un po’ per sudditanza e paura un po’ perché ancora a destra si preferiscono altre priorità come l’economia e la politica.
Tuttavia anche questo rimane un grave errore
La destra e tutto il pensiero libero hanno degli intellettuali in grado di produrre cultura e analizzare i vari momenti dell’attualità ma si muovono individualmente, ancora manca quella capacità di costruire,usando un termine degli avversari,un intellettuale collettivo. Insomma la capacità di utilizzare i meccanismi della produzione culturale.
Lo sforzo , notevole,del ministro Giuli innegabilmente va in questa direzione ma non va lasciato solo
Ad iniziare da dove si formano le coscienze ed il pensiero critico cioè la scuola. Tutt’ora le istituzioni scolastiche ed i programmi sono in mano alla sinistra,la destra al governo poco sta facendo per rivoluzionare il mondo scolastico dando per scontato che sia proibitivo entrare in tale contesto, eppure la battaglia per un rinnovamento culturale e spirituale parte proprio dalla scuola e dall’università.
Iniziando a modificare il sistema di reclutamento degli insegnanti e svecchiando la didattica rimettendo al primo posto il merito e non l ‘appartenenza
Il cambiamento,vero,della nazione parte esattamente dal cambiamento del paradigma culturale,il rovesciamento delle categorie di pensiero che finora sono circolate nella società.
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