La Cucina Italiana candidata a essere patrimonio dell’Umanità

Chef is cooking beef in wok

La Cucina Italiana candidata a essere patrimonio dell’Umanità

Un viaggio tra sapori, tradizione e accoglienza

Il 23 marzo 2023, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, insieme al Ministero della Cultura, hanno ufficialmente lanciato la candidatura della Cucina Italiana alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Una candidatura che non celebra soltanto ricette e ingredienti, ma tutta l’arte, la passione e la socialità che da sempre rendono unica la nostra gastronomia

Dal Nord al Sud, l’Italia si rivela come un mosaico di tradizioni e sapori. Partendo, dal Piemonte e dalla Lombardia, tra i risotti allo zafferano, il brasato al Barolo e i bolliti misti, ogni piatto racconta la storia dei territori e l’amore per ogni ingrediente di qualità. In Emilia-Romagna, patria dei tortellini, del Parmigiano Reggiano e del prosciutto di Parma, la cucina è rituale di convivialità, dalla pasta fresca fatta a mano alla cura con cui si stappa una bottiglia di Lambrusco, tutto diventa esperienza condivisa.

Passando dal Centro Italia, Toscana e Umbria conquistano con zuppe rustiche come la ribollita e la pappa al pomodoro, affiancate da vini robusti e formaggi di montagna. Nel Lazio, i sughi a base di carne e i piatti iconici come gli spaghetti alla carbonara o alla gricia testimoniano una tradizione semplice e profonda, fatta di gesti che si tramandano di generazione in generazione

E poi, scendendo verso il Sud, la Campania è un inno al gusto, la pizza napoletana, simbolo mondiale, convive con i piatti di mare della Costiera Amalfitana, dai pesci freschi alle alici marinate, accompagnati da limoni e olio locale. In Puglia, le orecchiette con le cime di rapa, la burrata e le friselle raccontano la generosità e la solarità di una terra che sa trasformare pochi ingredienti in un capolavoro. La Sicilia sorprende con i cannoli, la cassata, i colorati arancini e i piatti a base di pesce e agrumi, espressione di una cultura millenaria di contaminazioni e sapori intensi.

E poi l’nduja calabrese e tanto altro.. Ma la cucina italiana non è solo cibo. È accoglienza, bellezza della tavola, attenzione nel servire e nel mescere il vino. È la cura dell’oste, il sorriso dell’ospite accolto come parte della famiglia, la magia di una cena che diventa festa. Questo è ciò che rende la cucina italiana patrimonio culturale, la capacità di trasformare ogni pasto in una esperienza che resta nella memoria di una vita a suggellare ogni incontro, ogni occasione

Il grande chef Massimo Bottura, portavoce mondiale della cucina emiliana e italiana, hanno accolto con orgoglio questa candidatura. “La cucina italiana non è solo cibo”, ha dichiarato Bottura, “è cultura, innovazione, memoria. È la nostra identità e la nostra eredità per le generazioni future”.

Con lui, altri chef italiani di fama internazionale testimoniano come la cucina italiana sia ambasciatrice del gusto nel mondo, tradizione e filosofia gastronomica

Questa candidatura Unesco celebra i sapori autentici delle regioni, la sapienza artigianale, la convivialità, la cura dei gesti, la qualità dei prodotti e l’arte di accogliere. È un patrimonio vivo, che attraversa tempi e confini, e che ci rende orgogliosi, poiché rappresenta al meglio l’identità e la cultura italiana nel mondo.

Facciamo insieme il tifo per la nostra cucina italiana, ognuno di noi con il suo ricordo nel cuore, ricordi indelebili delle nostre domeniche italiane trascorse a tavola, con i nonni presenti, il profumo di ragù che proveniva dalla cucina e che talvolta si mescolava a quello del caffellatte

Ricordi di amore e di gioventù, di famiglia, di pastasciutta e di pastarelle.
In bocca al lupo Italia, in bocca al lupo alla Cucina Italiana, patrimonio di gusto, eccellenza, cultura e identità.

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