Italia riparti: da Pompei

Il giglio bianco e la Mummia bambina

Italia riparti: da Pompei. Il giglio bianco e la mummia bambina

Pompei – Italia riparti da Pompei. Vale davvero la pena di fare una visita a Pompei. Una storia che ha dell’incredibile, infatti, attende il visitatore.

Sono felicemente commossa dal nuovo ritrovamento: un fiore bianco che stacca sul nero brillante di una parete. Un ritrovamento nel nuovo cantiere di scavi a nord della città romana, fuori le mura dell’antica colonia.

Italia riparti da Pompei. Torna a far parlare di sé in un momento come questo dove l’Italia ha bisogno di mettere in evidenza la propria storia, la propria peculiarità di attrattiva fortissima nei confronti dei visitatori stranieri.

Ne sono convinta: non c’è altro paese al mondo in grado di offrire tanta storia, tanta bellezza e genialità del fare, come l’Italia che non a caso detiene il primato per qualità e quantità di beni culturali e artistici materiali e immateriali.

Un ritrovamento importante: l’ipotesi della villa suburbana

Italia riparti da Pompei. Un ritrovamento importante, dunque, quello che anticipa in esclusiva all’ANSA il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna.

Gli scavi infatti fanno pensare “ad una grande, importantissima villa suburbana, imponente e affacciata sul mare, così ricca da ospitare nelle sue stalle anche cavalli di gran razza, finemente bardati in bronzo”.

Qui stanno venendo alla luce pareti dipinte e architetture che lasciano pensare ad una struttura vicina, per importanza e fasto,alla celeberrima Villa dei Misteri.

Il nome graffito sul muro da una mano bambina

In questo bellissimo giglio si racchiude romanticamente la ripresa dell’Italia tutta, la sua forza di attrarre turisti.

C’è il nome di una bimba graffito sul muro”Mummia” inteso come Mummii, famiglia importante a Roma la cui presenza poterebbe essere attestata, proprio grazie a questo ritrovamento.

La piccola “Mummia” candida come un giglio

La Procura di Torre Annunziata con il procuratore Pierpaolo Filippelli, i carabinieri e il Parco hanno lavorato insieme per strappare questa area di scavo ai tombaroli.

Avevano già scavato “un impressionante cunicolo lungo oltre 60 metri, che dagli ambienti del criptoportico arriva alle stalle. In un angolo, ordinati e pronti all’uso, sono rimasti tutti gli attrezzi del mestiere, dagli scalpelli al bidone per sciacquare dalla terra i reperti trafugati”.

Ora sono al lavoro gli archeologi del Parco per portare alla luce questa grande tenuta suburbana i cui scavi erano iniziati in parte tra il 1907 e il 1908.

Residenza di altissimo pregio con un peristilio a pianta rettangolare

Una residenza di altissimo pregio, sottolinea Osanna, “con ambienti riccamente affrescati e arredati, sontuose terrazze digradanti che si affacciavano sul golfo di Napoli e Capri, oltre ad un efficiente quartiere di servizio , con l’aia, i magazzini per l’olio e per il vino e ampi terreni fittamente coltivati”.

Appartenuta forse ad un generale o ad un altissimo magistrato militare, forse addirittura ad un esponente dei Mummii come sembra dirci quel nome graffito sul muro da una mano bambina (sulle iscrizioni, spiega Osanna, sta compiendo ora uno studio approfondito l’epigrafista Antonio Varone),

la villa venne solo parzialmente danneggiata dalle scosse di terremoto che precedettero il culmine dell’eruzione.

La grande quantità di materiale piroplastico che ne invase le stanze in quella notte tremenda di fine ottobre di duemila anni fa, potrebbe averne aiutato la conservazione”.

Italia riparti da Pompei. Italia riparti da qui: dalla tua bellezza e da quel sogno chiamato Arte, tuo vero tesoro ancora tutto da scoprire, ancora in parte da valorizzare. Sempre da proteggere!

 

Fonte: ANSA

 

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