Infettiamoci tutti, per restare politicamente corretti

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Infettiamoci – La cosa più grottesca in questa fase della storia italiana risiede nel fatto che, per quanto il Partito Democratico non rappresenti, sondaggi alla mano neanche un italiano su quattro , i problemi della crisi culturale e di identità della sinistra che si trascinano dalla caduta del muro di Berlino e vanno sempre più complicandosi, debbano essere all’ordine del giorno dell’agenda politica italiana alla stregua di una priorità nazionale.
Chiaramente non solo il Partito Democratico ha tali visioni nel panorama politico italiano , ma resta il Partito Democratico la forza più consolidata e centrale nel portare avanti teli visioni dei problemi della società.

In buona sostanza non si riesce a capire perché un partito che fondamentalmente non si identifica con la maggioranza del paese debba condizionare costantemente le scelte, arrivando a dare la patente di democratico o meno, di accettabile o meno a chiunque, arrivando a riformulare addirittura il linguaggio, persino con leggi ad hoc che censurano i comportamenti e le opinioni ritenute peggiori. Dopo la caduta del muro di Berlino, la sinistra si è trovata in piena crisi di valori. Le tematiche della lotta di classe, della tutela ad oltranza dei lavoratori, dell’edificazione di un nuovo tipo di Stato di matrice socialista sono state accantonate in favore di temi come l’ambientalismo. In totale rottura con la cultura del PCI. Basti ricordare che Giorgio Napolitano era un sostenitore del nucleare.
I diritti degli omosessuali.

Anche questo non era certo un tema della sinistra.
Si pensi a ciò che dovette subire Pier Paolo Pasolini, all’interno del Partito Comunista di allora.
E poi il fatto delle presunte colpe dell’Occidente, di quel colonialismo bianco che sarebbe stato la rovina del mondo.
Noi occidentali farabutti che abbiamo voluto lo schiavismo.
Come se l’impero Ottomano non avesse colonie in Europa. Magari non le chiamava in questo modo, ma di certo i turchi hanno avuto un ruolo del nostro continente.
Come se lo schiavismo non fosse stato praticato largamente dagli arabi (in molti paesi de facto tutt’ora), o negli Imperi asiatici.

Però sono sempre gli europei, gli occidentali quelli colpevoli agli occhi della storia.
Anni fa in Spagna si pensava a risarcire gli eredi dei moriscos, gli invasori Saraceni, per essere stati cacciati dalla Spagna. Assurdo pensare risarcire qualcuno per essere cacciato da un paese che aveva invaso. Ma i cattivi erano gli spagnoli cristiani che si riprendevano la loro terra.
Ed in questi giorni è emblematico, di quanto pericoloso sia questo pensiero per il nostro paese, l’approccio che ha la sinistra riguardo al coronavirus dove una politica buonista di controlli che rischia di favorire la diffusione di un’epidemia si giustifica alla luce di non fomentare la paura del diverso.

Come se un virus facesse delle distinzioni razziali. Come se i cinesi non stiano usando alte misure di prevenzione a Wuhan, come se moltissimi paesi asiatici non avessero imposto forti misure di controllo .
Ora si deve sottovalutare il rischio di un’epidemia semplicemente perché è considerata più pericolosa la diffusione di politiche serie di prevenzione che potrebbero alimentare l’equivoco razzista.
Io sinceramente sono estremamente preoccupato di un altro virus, verso il quale non esiste rimedio alcuno: l’ottusità e l’incapacità di prendere atto degli errori di una visione sbagliata da parte degli intellettuali e di élite troppo convinte di avere ragione per poter prendere in considerazione di avere torto, anche di fronte ad emergenze gravissime.

Dalla notte dei tempi una grande fonte di catastrofi per l’umanità è stata l’imbecillità degli esseri umani e delle classi dirigenti.
L’ottusita’, umana non ha colore politico, né barriere ideologiche. Non esiste una cura efficace ad essa, né un limite ai danni che può arrecare all’umanità.
La cosa più bella è che in una democrazia seria, questi non sarebbero stati neanche designati a prendere la responsabilità di governo, ed a compiere tali catastrofi.

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