Impugnata la legge toscana sul suicidio assistito
Era nell’aria e così è stato. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la legge approvata a febbraio dalla Regione Toscana sul suicidio assistito. Una legge nei modi e nei fatti che presenta lati oscuri e che solleva molti dubbi sulla competenza regionale. Tuttavia le elezioni regionali incombono e Giani, per la sua ricandidatura, ha bisogno di consensi e visibilità. Quindi come già ampliamente anticipato, la norma approvata a febbraio scorsa relativa alle procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, sarà impugnata.
L’amministrazione regionale polemizza. È sicura di avere seguito tutte le disposizioni inerenti le procedure fissate dalla Corte costituzionale 242/2019, quelle che hanno introdotto le linee programmatiche alle Asl per la somministrazione dei farmaci. Nella stessa sentenza nel 2019 sempre la Corte Costituzionale aveva invitato il Parlamento a legiferare in materia. Ma il Parlamento in tal senso non si è mai mosso e al momento non intende muoversi. Eppure c’erano dal 2019 al 2022 Governi di sinistra o a guida di sinistra che avrebbero potuto lavorare in tal senso.
Adesso la Toscana ha pensato bene di fare da sola, di scavalcare Governo e Parlamento. Ha deliberato la legge composta da 6 articoli dove ha normato i tempi e i modi per accedere al suicidio assistito, compreso la verifica della composizione delle commissioni per accedere al trattamento. La legge è stata vitata da PD, 5stelle, Italia Viva e gruppo misto. Contrari tutti i partiti di Palazzo Pegaso che fanno parte della compagine di maggioranza del Governo.
Giani ha espresso, e non c’erano dubbi, piena contrarietà all’impugnativa del Governo. Parla di legge che contempla una responsabilità sociale e istituzionali verso le persone che soffrono e che intendono porre fine alla propria esistenza. Il governatore uscente ribadisce che la norma è stata proposta dall’associazione Luca Coscioni nel 2024, supportata da oltre 10.000 firme e che è stata redatta in conformità a quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale 242/19. Ma al di la delle mere disquisizioni politiche, la questione della legge toscana dipende da problematiche etiche e morali. Ed è in questo senso che la Legge Toscana è stata impugnata. Il Governo non concorda sulle norme fine vita toscane.
E non ha tutti i torti. Probabilmente la legge toscana non è la strada giusta. E’ necessario procedere con le cure e le assistenze al paziente fino al suo ultimo respiro, eventualmente sostenendo i reparti di tanatologia.
Il Governo quindi non ostacola la legge. Semplicemente ritiene che non sia una soluzione condivisibile.
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