Il virologo Giulio Tarro: “gestione fallimentare ma niente seconda ondata”

“I contagiati di Covid sono milioni, l’epidemia si è spenta per un motivo preciso, in Italia si farnetica di un catastrofico ritorno”

Il noto virologo Giulio Tarro era stato tra i primi a dichiarare, già a marzo, che l’epidemia di Coronavirus si sarebbe spenta con l’avvicinarsi dell’estate. Ora in un’intervista rilasciata a “L’antidiplomatico”, Tarro spiega il motivo di questa ritirata dell’epidemia in Italia, commentando anche il rischio di una seconda ondata in autunno.

Secondo Tarro, gli “innumerevoli tamponi” che stanno danno esito negativo “attestano la guarigione da una infezione asintomatica per il 90% degli infettati”

Sarei molto più soddisfatto se i tanti che, implicitamente, ora mi danno ragione, ammettessero anche che, come dicevo io a marzo – gli italiani contagiati da Sars-Cov-2 erano già milioni e non le poche migliaia che annunciava il Governo.

Se lo ammettessero, sconfessando quello che essi supinamente accettavano, forse, potrebbero dare un’altra spiegazione dello spegnersi dell’epidemia.

Cioè che il virus non trova più persone da infettare, risultando queste immunizzate”.

Sulla seconda ondata in autunno data per certa dell’Istituto Superiore della Sanità, Tarro commenta amaro

“Intanto vorrei chiedere ai dirigenti di questo Istituto in quale cassetto è scomparso lo studio epidemiologico che essi avevano commissionato, e difeso, il 30 aprile, in conferenza stampa.

Tra le varie ipotesi, esso prospettava, per giugno, 151mila ricoveri in terapia intensiva.

Poi sarebbe il caso di chiarire cosa si intenda per “seconda ondata in autunno”.

Non ci sarà una seconda ondata

L’ipotesi che, in autunno, ci sarà qualche, sporadico, nuovo caso di infezione da Sars-Cov-2 è certamente plausibile.

Ma, se pure ci sarà, e se pure si evolvesse in COVID, potrebbe essere tranquillamente affrontato con le terapie che oggi, a differenza di qualche mese fa, conosciamo.

 Nonostante ciò, a differenza di quanto sta avvenendo in molti altri Paesi dove si sta puntando ad un rapido ripristino della piena normalità, in Italia si continua a farneticare di un “catastrofico ritorno dell’epidemia”.

E così, dopo gli ombrelloni aperti distanziati quattro metri e mezzo, hanno già deciso nuove “misure profilattiche” – ovviamente, insensate dal punto di vista sanitario – come l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale o della mascherina a scuola.

Un nuovo libro: Covid: il virus della paura

“I motivi per cui lo stato di emergenza, nonostante la fine dell’epidemia durerà ancora a lungo nel nostro paese, li ho approfonditi nel mio libro “COVID: il virus della paura” in cui Giulio Tarro analizza tutti gli sfondoni in cui è incappato il Governo Conte.

Gestione italiana fallimentare

Intanto, la fallimentare gestione dell’emergenza COVID ha creato in Italia milioni di ipocondriaci disposti a subire umilianti – nonché inutili da un punto di vista sanitario – vessazioni.

Questo esercito verrà usato per tenere a bada i tanti gettati sul lastrico dal lockdown e altre follie, che scenderebbero in piazza se scoprissero quante menzogne ci sono state raccontate.

Ad esempio, sul reale numero dei contagiati in Italia che, considerando i tentativi per nasconderlo, si direbbe quasi un Segreto di Stato.

Basti pensare agli innumerevoli tamponi che, solo oggi, si stanno facendo, e che escono quasi tutti negativi; tamponi sbandierati da governatori-sceriffi per ergersi come salvatori della popolazione, avendo essi imposto vessatorie misure “profilattiche” che sarebbero riuscite a salvarla dal contagio. Non è così.

Quei tamponi, non rivelando tracce del virus,testano, invece, la “guarigione” da una infezione asintomatica per il 90% degli infettati”.

“Per averne la controprova basterebbe effettuare test sierologici che identificano gli anticorpi al virus.

Ma, guarda caso, all’Indagine Sierologica Nazionale – affidata alla Croce Rossa Italiana e che avrebbe dovuto interessare 150.000 persone – si direbbe non voglia aderire nessuno (solo il 2% delle persone contattate telefonicamente dalla CRI si è prenotato per il prelievo).

Eppure sono moltissime, oggi, le persone che, pagando di tasca propria, stanno effettuando, presso laboratori privati, le stesse analisi sierologiche.

E perché mai nessuno vuole fare con la CRI un esame, gratuito, che tanti stanno facendo a loro spese?

Presto detto: le persone che, nello screening governativo, sono trovate con anticorpi al virus SARS-Cov-2 sono da ritenersi ufficialmente “positive” e, pertanto devono essere confinate in quarantena, finché non ci sarà un tampone negativo.

Tampone per il quale si potrà aspettare anche un mese.

È con questi mezzucci e con l’ormai logoro circo mediatico, popolato da sempre meno autorevoli “esperti”, che si sta portando l’Italia alla rovina economica.

Anche per questo, nella speranza di un risveglio delle coscienze – e per chiedere una Commissione parlamentare di inchiesta, degna di questo nome, sull’emergenza Covid-19 – ho scritto questo libro”, ha concluso Giulio Tarro.

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