Il Viminale rimedia al DPCM sulla mancanza di sanzioni per gli spostamenti

Con Lamorgese in quarantena ci si affida ad una circolare per colmare la lacuna del testo di Conte

Mancanza

La mancanza di sanzioni sugli spostamenti di Natale era saltata agli occhi dei commentatori all’indomani dell’emissione del DPCM del 3 dicembre.

Il solito pasticcio,  una mancanza fondamentale cui ci  hanno abituato l’impreparazione e l’avanzare in ordine sparso dell’esecutivo rosso giallo.

Ne avevamo parlato qui.

Il rimedio peggiore del male

Le sanzioni sono arrivate, con una circolare ministeriale.

Come dire: il DPCM era perfetto e le prevedeva già, siete voi a non aver capito.

Per scoraggiare ogni trasgressore eventualmente pronto a non rispettare le regole, e soprattutto per cercare di salvare per l’ennesima volta la faccia.

Il Viminale ha reso noti alcuni chiarimenti circa le multe in cui i cittadini possono incappare nel caso in cui non vengano seguiti i provvedimenti imposti dal governo.

Il prefetto Bruno Frattasi, capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, ha infatti rilasciato in data odierna una circolare, con alla quale vengono colmate quelle lacune riguardanti proprio il Dpcm di Natale.

Non un provvedimento con forza di legge, un decreto legge, nemmeno un decreto del Presidente del Consiglio, una misera circolare.

Con una valenza giuridica meramente interna, praticamente come quella di un post it attaccato al frigorifero.

La circolare

Nel provvedimento, infatti, mancavano le sanzioni connesse ai vari divieti, cosa che era stata subito portata all’attenzione del governo.

Nella nota di Frattasi si fa quindi riferimento all’articolo 4 del decreto legge numero 19 del 2020, nel quale, come riportato da LaPresse, si legge.

“Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui all’articolo 1, comma 2, individuate e applicate con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2, comma 1, ovvero dell’articolo 3, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000 e non si applicano le sanzioni contravvenzionali previste dall’articolo 650 del codice penale o da ogni altra disposizione di legge attributiva di poteri per ragioni di sanità, di cui all’articolo 3, comma 3. Se il mancato rispetto delle predette misure avviene mediante l’utilizzo di un veicolo le sanzioni sono aumentate fino a un terzo”.

Scongiurato il pericolo evocato da Miozzi del CTS e da lui caldeggiato di una sanzione penale, se non si mente alle Forze dell’ordine in sede di controllo.

Solo una sanzione, da 400 a tremila euro.

Il prezzo di riprenderci il Natale.

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