Il King Maker del Papeete

politica italiana

Salvini il King Maker – La politica ha già iniziato apertamente male, facendo prevalere delle schede bianche per troppo tempo. La proposta politica non può essere quella delle schede bianche. Perché le idee si debbono portare avanti anche attraverso nomi di bandiera, attraverso proposte alternative che non hanno possibilità ma sono comunque idee.

Il non esprimersi in questo modo dà semplicemente l’idea di una mancanza di adeguatezza al momento storico da parte della classe politica.

Se si devono giudicare i leader in questo momento, si deve rilevare la totale inconsistenza di Conte, che non è padrone in casa propria. Dice un no pregiudiziale a Draghi, probabilmente legato ad un rancore di tipo personale. Ma non riesce a permettere al primo partito in parlamento di avere un peso determinante sull’elezione del presidente.

Oltre ai leader di partito ci sono quelli schieramento

Lo schieramento più pesante sarebbe quello di centro-destra. In tutto il centro-destra l’unico segnale di lungimiranza lo ha dato Giorgia Meloni come leader di partito. Portando Crosetto a prendere quasi il doppio dei voti dei quali disponeva Fratelli d’Italia. Qui non è una questione di rispecchiarsi o meno, ma di guardare ad un dato di fatto oggettivo.

Ed i numeri sono chiari: la Meloni con un numero relativamente basso di grandi elettori ha dato prova di saper andare ampiamente oltre.

Non si capisce cosa stia facendo Salvini, che in questo momento rivendica la posizione di guida del centrodestra.

Non ha dato il tempo a Berlusconi di tirarsi indietro da solo in maniera dignitosa, andando a cercare altri candidati, mentre lui doveva ancora sciogliere la riserva. Una delegittimazione totalmente inutile, visto che è stata apertamente disgregante per la coalizione.

Se Berlusconi avesse tentato ed il centrodestra lo avesse seguito, i suoi sogni si sarebbero infranti sui numeri. Sarebbe stato l’ariete ideale ed ovviamente più dignitoso, anche solo per una questione storica, per la coalizione di centro-destra.

Oggi Silvio Berlusconi ha tutti i motivi ed il diritto di essere risentito

Poi Salvini the King Maker ha deciso la prova di forza bruciando la seconda carica istituzionale dello Stato. Un fallimento totale! Mancano alla conta troppi voti di centro-destra, che hanno visto il tracollo della tenuta di coalizione su un nome di alto profilo istituzionale.

Ora Salvini è fortemente indebolito. E probabilmente sempre più preoccupato di portare a casa un risultato che non lo delegittimi definitivamente, quale leader di uno schieramento che non riesce a compattare.

Mario Draghi sarebbe l’ideale in questo momento se il centro-destra avesse un minimo di lungimiranza. Ma la partitocrazia italiana continua a porre un veto su di lui. Però lo schieramento maggioritario si deve rendere conto che una rielezione di Mattarella non sarebbe certo un successo, per altri se non per Enrico Letta. Non credo che il centrodestra potrebbe rivendicarlo come una vittoria.

Il nome di Giuliano Amato men che meno

Con un parlamento a netta maggioranza di sinistra, convincerli a fare Amato presidente sarebbe una grande manovra per limitare i danni. Nell’attuale situazione un tragicomico svarione della squadra relativamente più forte.

Pier Ferdinando Casini, non sarebbe tanto meglio. Un uomo che si è fatto eleggere dall’altra parte pur avendo una sensibilità da centrista di destra. Praticamente lo schieramento di centro-destra dovrebbe andare a dire ai suoi elettori che avrebbe vinto eleggendo un presidente, che politicamente lo aveva abbandonato passando dall’altra parte.

Ora sembra che Matteo Salvini voglia insistere su una candidatura femminile. Ma se anche questa figura, perché più che il genere qui è un fatto di nomi, dovesse venire bruciata, si rende conto il conducator del Papeete che rischierebbe di trovarsi davanti ormai solo l’opzione Mattarella bis?

Per Letta ci sarebbe da stappare champagne, magari per i grillini spumante, ma l’elettorato di centro-destra rimarrebbe davvero a bocca asciutta e probabilmente molto risentito con chi ha guidato la squadra in questa occasione.

 

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