Il governo Conte al capolinea. Mattarella incarichi Draghi e un governo di unità nazionale

Dopo l'ennesimo DPCM ingiustificato, questo esecutivo dimostra la sua inadeguatezza

Individualismo

Riproponiamo un articolo dell’ottobre scorso, nel quale si evidenziavano istanze di unità che purtroppo sono ancora attuali.

È tempo di rompere gli indugi e formare un governo di unità nazionale.

Ieri è andata in onda la ennesima rappresentazione di un damerino travestito da Premier, che con voce impostata da “potenza di fuoco” ha inscenato il suo fallimento.

Si concretizza il totale fallimento di una classe di governo che ha sprecato mesi in chiacchiere sul RecoveryPlan, presentandolo come la salvezza per tutto, e che nel frattempo non è stata in grado di spendere le risorse già a disposizione nel bilancio dello Stato.

Non ha fatto nulla per preparare il Paese alla seconda ondata di cui già si parlava a Marzo.

Monopattini, banchi a rotelle e amenità del genere hanno condito questa estate insolita degli italiani, con Gigetto di Maio impegnato nelle sue gite sullo yacht e amplessi marini e gossip sulla fidanzata di Conte cui regalare l’impunità del padre per i suoi debiti condonati.

Mattarella agisca ora

È tempo che il Presidente della Repubblica svolga il suo ruolo di garante e come suoi predecessori influisca sull’esecutivo.

In tempo di Spread Napolitano fece morire l’esperienza di Berlusconi e consegnò l’Italia nelle mani dell’avido  Monti.

Stavolta l’opposizione faccia il suo dovere e presenti una mozione di sfiducia ad un governicchio nato in anno fa dalle ceneri del Papeete, dove nessuno volle impegnarsi in prima persona per non bruciarsi.

Quel governo ha dovuto gestire una pandemia.

Dovrebbe reinvestire decine di miliardi gentilmente prestatici, non regalatici, dall’Europa, allontanando spettri di Troika.

E non ne è all’altezza

È tempo quindi che Mario Draghi venga investito da responsabilità che gli competono e gli confanno.

Con l’appoggio di tutte, tutte, le forze politiche dell’arco istituzionale.

Un governo di unità nazionale.

Tutti i partiti devono decidere in un momento di estrema emergenza e difficoltà.

Portando il loro contributo e convogliando il dibattito dai bar o i giornali al luogo naturale: il Parlamento.

È tempo che tutti, Salvini e Meloni compresi si prendano le loro responsabilità.

Mattarella ci ascolti. È l’unica via di evitare polemiche sterili e veti incrociati che fanno partorire provvedimenti stentati, sintesi di mal di pancia e inadeguatezze.

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