Gilet Gialli, ma sul serio

Il brutto periodo di Parigi con la piazza moderata che esplode.

I francesi sono un popolo che quando dice “basta” lo dice sul serio. L’esempio più importante lo abbiamo nel 14 luglio 1789 con la presa della Bastiglia. 

Noi invece siamo un popolo di gente che vive in piazza. Ci piace tanto la piazza, con le nostre bandierine un tempo tutte uguali e oggi multivariegate, con i nostri slogan orecchiabili. Poi però tutti a casa che c’è la partita in tv.

Il francese invece non scende mai. O quasi. Ma quando lo fa non accetta mezze misure. Il popolo dei Gilet Gialli è quel popolo che lavora, porta a scuola i figli la mattina, che costruisce il tessuto sociale di base della Francia. Non è quello con in tasca i soldi di papà che può permettersi di dimostrare tanto poi il bonifico a fine mese arriva lo stesso.

I Gilet Gialli hanno preso spunto dalla rimozione delle agevolazioni sul diesel per esprimere tutto il proprio malessere generalizzato. La rivolta è contro la politica ultra-global di Parigi. Infatti ecco Marine Le Pen che, da brava predatrice di scontenti, ha creato la definizione di “popolo centrale“: quello che non guadagna abbastanza da arrivare a fine mese, ma neanche troppo poco da godere dei sussidi statali. Quello che è per strada da giorni.

Non c’è dubbio che in Europa (splendida utopia, sempre meno splendida, sempre più utopia) ci sia un forte rigurgito nazionalista e adesso anche nell’accogliente Francia si stanno vedendo i veri primi episodi di razzismo: un’automobilista di colore è stata aggredita solo per la sua pelle; una islamica è stata obbligata a togliersi il velo. E naturalmente viene bombardato anche Macron: dai pensionati che lo accusano di “pensare solo ad una vecchia” (sua moglie) scordandosi di tutti gli altri. Per tacere delle offese omosessuali.

Povero Macron, non ne azzecca più una: già dal quel giorno dello scorso maggio. Giorno del funambolico, per non dire circense, salvataggio di un bambino in bilico (?) al quarto piano di un palazzo, da parte di un migrante che venne immediatamente insignito di cittadinanza, bacio in fronte e abbraccio accademico. Salvo poi scoprire che era tutto organizzato e che il tizio sul balcone accanto, altro non era che la guardia del corpo di Macron. Bene ma non benissimo…

Gente seria i francesi: quando si rompono le palle, lo fanno davvero. La partita la guarderanno poi.

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