Enrico Letta ha iniziato la campagna acquisti del PD: voto ai sedicenni

segretario PD

L’Enrico Letta segretario del PD, oltre a leccare mostruosamente le terga di Mario Draghi definendosi “motore” del suo governo, ha iniziato una vera e propria campagna acquisti. La leccata di terga sta nel fatto che fino a ieri, il PD era anche il motore di Conte. È vero che il segretario era Zingaretti, però qui trattasi di un motore a due fasi. Sfasato.

Adesso io non ho un’esperienza così profonta delle dinamica del PD, tantomeno del nuovo segretario. E nemmeno voglio averla. Però mi pare che le sue attenzioni siano rivolte più agli interessi di partito che a quelli nazionali. Ed essendo “motore” del Governo di unità nazionale che dovrebbe guidare l’Italia fuori dalla melma del Covid, credo che dovrebbe rivolgere la sua attenzione ad altri temi.

Aprire il voto ai sedicenni?

E invece sta iniziando a fare una vera e propria campagna di reclutamento nuovi iscritti al PD. Il paragone col calciomercato non è proprio campato in aria. Infatti, dato che per comprare i “grandi” ci vogliono esperienza, bravura e anche fondi cospicui, chi non è in quel gioco scende di categoria. E di età.

E il nuovo segretario del PD Letta è quello che sta provando a fare. Forse si è reso conto che l’appeal del suo partito non è più quello di un tempo (adoro i delicati eufemismi) e quindi che propone? Apriamo il voto anche ai sedicenni. Forse con quelli si riesce a sollevare un po’ la percentuale.

Del resto il ragionamento non è completamente sbagliato. Dato che tutti coloro che hanno già votato PD oggi sono delusi e disamorati. I sedicenni ancora non sono stati buggerati e quindi probabilmente sono più semplici da manipolare.

Anche se io, al pensiero di dover aprire il voto a una generazione di TikToglioniti, il cui unico modo di vivere è quello immerso nella realtà posticcia di qualcun altro, ho i brividi. Abbiamo davanti una generazione di impreparati cronici che non sanno neanche la differenza tra Presidente del Consiglio e della Repubblica. Che pensano che Fedez sia ministro della musica e che non hanno mai avuto un confronto e un’educazione politica. E Letta li vuole mandare a votare.

Che pensi a salvare il Paese, invece di affossarlo ancora di più nei liquami.

 

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