Elezioni prossimo giugno. Il punto della situazione del centro-destra

Elezioni prossimo giugno. Il punto della situazione del centro-destra

Sembra che ormai ci siamo. Si attende entro breve la conferma di Eike Schmidt quale candidato a sindaco alle prossime elezioni comunali di Firenze. Una comunicazione attesa da tempo, per molti nonostante tutto scontata, e che a questo punto dà l’impressione di una vera e propria strategia di Schmidt e dei suoi partiti sostenitori.

In queste prossime elezioni di giugno la pressione è alta anche per la destra toscana. Usciti vincitori nella scorsa tornata elettorale, dove hanno conquistato nove degli undici capoluoghi di provincia più una manciata di città di piccole e medie dimensioni, perdere adesso a Prato e Firenze avrebbe il sapore di una forte sconfitta. Perché è evidente che l’obiettivo principale non è la conquista di queste due popolose città, ma quello fondamentale di arrivare alla Presidenza della Regione Toscana nel 2025. Una vittoria che sarebbe epica, che scardinerebbe lunghi anni di governo della sinistra partiti dal lontano Pci fino al Pd dei giorni nostri. Firenze quindi come punto centrale, nevralgico per la conquista del Palazzo del Pegaso.

La strategia che vede coinvolti l’ex direttore degli Uffizi e i partiti conservatori fiorentini è evidente. La speranza è quella di “logorare” il Pd e i suoi alleati, ora come mai divisi all’esterno e all’interno. Schmidt, in questa situazione, potrebbe trovarsi di fronte a ben quattro candidati riformisti, del tutto diversi, con proposte diverse, con programmi diversi, ma che in caso di ballottaggio potrebbero magicamente ricompattarsi contro di lui.

Per questo diventa importante non sbagliare i tempi e i modi. Attendere prima dell’ufficializzazione e portare avanti la campagna elettorale, che si prospetta snervante, nel minor tempo possibile.

Se a Firenze i giochi sembrano comunque fatti, a Prato si vivono a destra giorni di incertezza. La soluzione più plausibile è quella di Gianni Cenni, investitura che ancora ad oggi non appare ufficiale. Uomo di esperienza politica, ex assessore del suo omonimo Cenni, è l’unico “papabile” per presentarsi a sindaco. Era uscito anche il nome di Giorgio Silli, che però ha fino all’ultimo momento esitato. Dichiarando di “essere felice di poter servire il mio Paese alla Farnesina”, ha rintuzzato l’invito al mittente. L’idea del centro-destra è quella di poter arrivare a un ballottaggio contro il candidato della sinistra con il risultato migliore possibile. Le speranze di una vittoria finale non sono particolarmente alte, ma potrebbero anche esserci delle sorprese.

Sempre a Prato ha lanciato la sua candidatura Massimo Nigro, esponente di estrema destra, ex leader di Forza Nuova e dirigente della Fiamma Tricolore, che intende presentarsi con la sua lista civica “Flanella Nera”: lista con il chiaro riferimento all’alto numero di fabbriche tessili del capoluogo.

Incertezze a Prato anche a sinistra. Il super-Biffoni, come Nardella, deve lasciare perché a fine del suo secondo mandato e quindi non più rieleggibile. I nomi sono tanti, ma a fatica i partiti dei riformisti pratesi si ricompattano sotto uno di essi.

E’ una caratteristica di queste elezioni: attesa nelle comunicazioni ufficiali, per strategia o per la reale difficoltà di trovare personaggi che intendano mettersi in gioco. Quando invece vi sono personaggi che vorrebbero presentarsi, non trovano l’accordo fra tutte le parti politiche. E’ un mosaico di candidati che molto, ma molto a fatica stenta a ricomporsi.

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