Dugin e il diritto alla libertà di espressione

Dugin e il diritto alla libertà di espressione

E’ davvero “un mondo alla rovescia” rispetto a trenta-quaranta anni fa. Allora il Pci era ideologicamente a favore dell’Unione Sovietica, di ciò che era e rappresentava per l’Occidente. Fa sorridere e riflettere come in questa manciata di anni siano cambiati i tempi. Sembrano secoli, eppure non è neanche una generazione fa.

Un’associazione lucchese, “Vento dell’est”, identificata come di estrema destra, organizza un evento al gran hotel Guinigi di Lucca, invitando “on line” Aleksander Dugin

L’associazione è guidata da Lorenzo Berti, candidato a sindaco alle elezioni del 2017 per Casapound. Anche il giorno dell’incontro è particolare: il 27 gennaio, ricorrenza per le vittime dell’Olocausto. E tra le mura di Lucca monta il fermento. Si scatenano le polemiche contro il convegno e soprattutto contro il relatore Dugin, uomo vicino a Putin, da tutti considerato l’ideologo dell’aggressione all’Ucraina.

E’ il Pd, erede naturale di quello che fu il vecchio Pci, che a gran voce chiede di non fare intervenire Dugin al convegno

Dugin non sarà l’unico relatore, parlerà anche l’ex ambasciatore di Cina e di Iran Giorgio Bianchi. Emiliano Fossi, segretario regionale Pd, disapprova con forza la scelta di chiamare al convegno l’ideologo di Putin e non perde occasione attaccare il primo cittadino Mario Pardini, eletto nelle file del centro-destra nel 2022. Si chiede al sindaco di dissociarsi dall’incontro programmato, per evitare di far diventare Lucca come “il centro dell’intolleranza dei Russi nei confronti degli Ucraini”.

Il sindaco si difende, sostenendo che non è stato dato nessun appoggio all’associazione organizzatrice, che è un ente privato e pertanto se non è contrario alla Costituzione e alle leggi italiani agisce in autonomia. Pardini ha ribadito che nessun patrocinio e contributo è stato dato per l’organizzazione dell’evento.

Ma gli appelli a non far parlare Dugin a Lucca sono bipartisan

Forza Italia, attuale compagine di governo, ha espresso aperta condanna. L’onorevole Deborah Bergamini, responsabile Esteri di Forza Italia, assieme al coordinatore regionale Marco Stella condanna apertamente l’invito di Dugin al convegno lucchese. Entrambi auspicano “che gli organizzatori ci ripensino e non diano spazio al filosofo russo, in considerazione delle teorie politiche e guerrafondaie da lui espresse”.

E qui scatta una riflessione

Si può non essere d’accordo su eventuali opinioni, specie se sono riferibili a situazioni conflittuali anche cruente. Ma è giusto spingere verso un ripensamento nei confronti degli organizzatori, sulla opportunità di proseguire con l’evento? In Italia, e con forza dico per fortuna, esiste ancora la libertà di espressione e non è pensabile poter “chiudere l’audio” anche a una persona discussa e discutibile come Dugin. Non solo perché il confronto è giusto averlo sempre e comunque, ma soprattutto per comprendere le motivazioni che hanno spinto ad un gesto tanto aggressivo.

Faccio mio il precetto di Voltaire: “Io non concordo con quello che dici, ma comunque farò sempre in modo che tu lo possa dire”.

Io ho le mie idee e i miei pensieri

Non concordo assolutamente con la linea di Dugin, aborro la guerra e il pensiero ideologico del filosofo. Tuttavia, per quanto sarà in mio potere, farò sempre e comunque, anche se la penso diversamente, che chiunque voglia possa esprimersi liberamente. Anche il 27 gennaio a Lucca.

Leggi anche: https://www.adhocnews.it/sistema-ferragni…no-il-borsell

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version