Draghi si è dimesso. Crisi balneare di governo. La parola a Salvini

La corsa all'opposizione ad un governo che non vuole più nessuno

Ecco la crisi per il governo Draghi. “Mi dimetto” le sue parole. In serata le decisioni del Presidente Mattarella

Eppure l’Aula del Senato aveva confermato la fiducia al governo posta sul dl Aiuti, reggendo allo strappo dei 5 Stelle che non si sono presentati al voto.

I sì sono stati 172, i no 39, nessun astenuto. Il M5s non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama.

Le reazioni e gli scenari

Per il segretario dem Enrico Letta con il M5s cambia lo scenario politico: “La loro decisione ci divide”. Poco prima del termine della votazione, Mario Draghi 
aveva lasciato Palazzo Chigi per dirigersi al Quirinale per incontrare Mattarella.

Il colloquio tra i due, terminato, è durato circa un’ora.

Già girano voci su eventuali ‘traghettatori’ per portare il Parlamento alla scadenza naturale, tra cui Amato.

La vera domanda è però: cosa farà Salvini?

Senza Lega e 5 stelle il governo Draghi non ha i numeri.

Berlusconi è stato chiaro: o Draghi o elezioni.

Salvini a questo punto farà di necessità virtù tornando all’opposizione e mettendo fine al governo di Unità nazionale?

Che poi senza 5 stelle sarebbe il governo Pd- Lega, un’accoppiata mai vista.

Oppure togliendo il disturbo, permetterebbe a Conte di tornare con la coda tra le gambe alla alleanza naturale con il PD, esposto agli strali di Di Maio e delle base che vuole anche i pentastellati all’opposizione.

Il solito copione

Intanto su giornali e TV il copione è sempre il solito: spostare l’attenzione sulle contraddizioni del centrodestra, richiami alla responsabilità, alla impossibilità di votare come invece succede in tutto il resto del mondo.

La solita solfa, speriamo Salvini abbia imparato la lezione della crisi di tre anni fa.

 

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