Ci lascia Mario Corso, fenomenale mancino della Grande Inter

Ci

Ci lascia Mario Corso. Il fenomenale mancino della Grande Inter, campione euromondiale negli anni Sessanta, è morto questa notte. Nato a Verona, avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto, era ricoverato da giorni in ospedale.

“Mario Corso era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico”. Massimo Moratti al telefono con l’ANSA si commuove nel ricordo: “Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette ‘a foglia morta – conclude Moratti- era un piacere vederlo giocare…”. 

Sono passati anni da quando “Mariolino” Corso solcava i campi da gioco. Molti giovani forse non consoceranno il suo nome, ma chi ama davvero il calcio ha ben presente i fasti delle sue stagioni più floride e oggi, sicuramente, prova tristezza e nostalgia.

LA CARRIERA

Ha legato il proprio nome a quello dell’Inter, come una vera e propria bandiera. Ha indossato la maglia nerazzurra dal 1957 al 1973, prima di trasferirsi al Genoa, dove ha concluso la carriera nel 1975. Con l’Inter ha collezionato 509 presenze, segnando 94 reti e vincendo praticamente tutto: quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali. Dell’Inter è stato anche allenatore per una stagione.

Con la nazionale italiana ha collezionato 23 presenze e 4 reti.  Candidato per tre volte al Pallone d’oro, si è classificato 7º nell’edizione 1964.

«Quando Suarez era in forma sapevamo di non perdere, ma quando Corso era in forma sapevamo di vincere.» diceva di lui Carlo Tagnin, centrocampista suo compagno di squadra.

La Grande Inter è stata e rimane la squadra con il ciclo di vittorie più importanti del nostro calcio, un vero e proprio mito, con Corso tra i principali protagonisti. L’Inter negli anni ’60 è stata la migliore squadra d’Europa.

Presieduta dal petroliere Angelo Moratti e guidata in panchina dall’allenatore argentino Helenio Herrea, l’Inter si laureò fra il 1963 e il 1966 per tre volte campione nazionale e per due consecutive vincitrice della Coppa dei Campioni e della Coppa Intercontinentale. Trofei vinti sconfiggendo squadre altrettanto leggendarie come ad esempio il Real Madrid e il Benfica.

Nessuna formazione viene ricordata dagli appassionati di calcio italiani come quella della Grande Inter.

“Sarti; Burgnich, Facchetti; Bedin, Guarneri, Picchi; Jair; Mazzola, Milani, Suárez, Corso. Allenatore Herrera.” 

Ciao Mario, Campione di un calcio, puro, genuino, della gente e non delle multinazionali. Un calcio che, purtroppo, non tornerà mai più.

 

Exit mobile version